Otto appuntamenti, otto mostre d'arte selezionate per voi e spiegate, da vedere lungo tutta la penisola nell’estate 2023.
Il filo conduttore sono le relazioni umane, al centro delle ricerche di artisti di epoche e provenienze estremamente diverse tra loro.
Si va dalla foresta di Vivian Suter che dal Guatemala parla della relazione tra uomo e natura passando dal clima, cifra dell’esposizione veneziana sul tempo metereologico come strumento per indagare il global warming, fino a Siamo foresta, una nuova idea dell’elemento naturale come luogo di incontro delle diverse culture.
La scultura come monumento e specchio dell’ambiente poi racconta storie sul lago d’Iseo, mentre le igloo di Mario Merz approdano per la prima volta in Sicilia.
Dell’uomo e della sua ricchissima diversità si occupa Merano che propone una mostra sulle migrazioni, mentre Firenze si occupa di design editoriale con le riviste dell’Avanguardia inizio ‘900. Buon viaggio!
Vivian Suter, Home, Gamec, Bergamo, fino al 24/9
La casa-studio di Vivian Suter è in Guatemala, sul lago Atitlàn, più precisamente nella località di Panajachel: un luogo unico nella sua bellezza e nella sua biodiversità. Cime vulcaniche e foreste pluviali accolgono comunità indigene e cittadine dal gusto occidentale.
In questo luogo scelto dall’artista in seguito a un lungo viaggio nel Sud del mondo come propria dimora d’elezione, è la natura ad avere un ruolo determinante nella produzione di Suter.
Perché ne diventa co-autore: vento, pioggia, fango, minuscoli microorganismi del bosco sporcano le tele per raccontare dell’intimo rapporto che le lega all’universo naturale.
Il dialogo è doppio perché le tele a loro volta si presentano come finestre sull’esterno di un interno estremamente personale, fino a creare un ecosistema evocativo di esperienze climatiche, sensoriali ed emotive. Home è la prima personale dedicata all’artista in Italia.
A chi piacerà: a chi ama la natura e a chi è curioso di viverla artisticamente.
Informazioni utili: GAMEC, via San Tommaso 53, Bergamo, aperta tutti i giorni dalle 10 alle 19; chiusa il martedì.
Everybody Talks About the Weather, Fondazione Prada Venezia, fino al 26 novembre
Anche l’arte è sensibile alle condizioni atmosferiche. Almeno secondo Dieter Roelstraete, curatore di questa mostra, che ha indagato come i significati del tempo metereologico influenzino l’arte visiva e possano fare da premessa per riflettere sul cambiamento climatico in corso.
Una forma quasi di meteoropatia nell’arte che in questa esposizione si declina lungo un percorso che mette a confronto opere storiche (dai dipinti allegorici alla pittura en plan air) con quelle più recenti, in un intreccio con il mondo della ricerca scientifica che presenta, in varie postazioni, la bibliografia di oltre 500 volumi da consultare liberamente per documentarsi sul lavoro esposto.
Scienza e creazione artistica sono gli strumenti che Fondazione Prada ha scelto per cercare di rispondere alle grandi sfide culturali attuali.
A chi piacerà: a chi pensa che il cambiamento climatico sia un tema da guardare sotto tutti i punti di vista e a chi crede che arte e scienza siano ottimi alleati per capire e costruire il futuro.
Informazioni utili: Fondazione Prada Venezia, Ca’ Corner della Regina, Santa Croce 2215, Venezia, aperta tutti i giorni dalle 10 alle 18, chiusa il martedì.
AcquaAriaTerraFuoco, l’opera di Helidon Xhixha sul Lago d’Iseo, Fondazione L’Arsenale, Lago d’Iseo, fino all’1 ottobre
L’allestimento di questa mostra ha a che fare con la storia geologica del luogo. Sono le montagne, il lago e il racconto della loro formazione, quando, nel pliocene, circa 6 milioni di anni fa, le acque di un fiume hanno scavato un profondo taglio nella terra fino a trasformarlo in un lago e il ghiaccio ha modellato la terra fino a farne cime montuose, ad accogliere le sculture contemporanee di Helidon Xhixha.
E sono proprio le sue sculture a rimandare alla mente quell’antichissima storia, quasi i suoi ghiacci gelidi di metallo che escono dalla terra volessero ricordare a tutti che la natura, quella natura, ha forgiato il primo e più straordinario intervento di land art del posto.
Per Xhixha, infatti, il monumento non rappresenta solo un oggetto fisico ma costituisce anche un riflesso dell'ambiente esterno e al tempo stesso un’astrazione. Due le esposizioni, una mostra diffusa con le grandi sculture tra Iseo e Clusane e una alla Fondazione l’Arsenale di Iseo con opere scultoree aperte e bozzetti dell’artista.
A chi piacerà: a chi vuole scoprire nuove forme artistiche di intersezione tra natura e cultura.
Informazioni utili: Mostra diffusa a Iseo e Clusane; Mostra a Fondazine l’Arsenale, vicolo Malinconia 2 Iseo, aperta Giovedì e venerdì in orario 16.00-19.00; Sabato 10.30-12.30 e 16.00-22.00; Domenica e festivi 10.30-12.30 e 16.00-19.00
Paolo Ventura. Senigallia, Palazzo del Duca, Senigallia, fino al 31 ottobre
Paolo Ventura racconta la città di Senigallia. Anzi, no: Paolo Ventura documenta fotograficamente l’invisibile che si cela nelle architetture della città di Senigallia.
Perché in effetti la ricerca del fotografo è tutta incentrata su ciò che non è evidente, sulla dimensione onirica e immaginifica che ogni città racconta di sé.
E questo lavoro site specific, nato nell’ambito della manifestazione Senigallia Città della Fotografia, è ispirato alla città marchigiana, che però diventa occasione di sogno, un viaggio in luoghi riconoscibili ma astratti dal contesto.
Fotografia e pittura si mescolano, come sempre nei lavori di Ventura, per creare immagini reali di luoghi inesistenti e senza nessuna possibile connessione temporale.
A chi piacerà: a chi ama i lavori di questo artista e a chi pensa al paesaggio come uno strumento creativo e immaginifico.
Informazioni utili: Palazzo del Duca, via Fratelli Bandiera 11, Senigallia, aperto da giovedì a domenica in orario 15 - 20.
Siamo Foresta, Triennale Milano, fino al 29 ottobre
Sono 27 gli artisti che compongono questa esposizione nata dalla collaborazione tra la milanese Triennale e la parigina Fondation Cartier a tema foresta.
Con un taglio decisamente particolare perché non si parla della dicotomia tra natura e cultura, del loro possibile dialogo o della distanza perenne tra i due elementi, bensì della loro coincidenza. Come vuole il titolo, infatti, (noi) Siamo foresta e questo luogo selvaggio è il luogo in cui si celebra l’incontro tra le culture. Allora la naturalità diventa stimolo a indagare sul ruolo dell’essere umano nell’universo degli esseri viventi.
Realizzata con la direzione artistica dell’antropologo Bruce Albert e del direttore generale artistico della Fondation Cartier Hervé Chandès, la mostra è basata su un allestimento creato dall’artista Luiz Zerbini e riunisce i lavori di artisti provenienti da paesi, culture e contesti sociali diversi, a maggioranza latinoamericana e molti dei quali appartenenti a comunità indigene, con l’obiettivo di proporre nuovi punti di vista sulla contemporaneità.
A chi piacerà: a chi cerca nuovi stimoli, a chi vuole scoprire nuove espressioni artistiche capaci di indagare sui grandi temi dell’attualità.
Informazioni utili: Triennale Milano, viale Alemagna 6, aperta da martedì a domenica in orario 11 - 20.
Vielheit [molteplicità]. Storie dalla società post-migrante, Kunst Meran Merano Arte, fino al 24 settembre
Si parla di migranti e di molteplicità in questa mostra che raccoglie interventi diversi e diversificati per narrare la convivenza nelle società post-migranti. Il linguaggio è quello dell’arte che si fa strumento di comprensione e lettura dei cambiamenti sociali e culturali in corso o già avvenuti. Cosa si intende per società post-migrante?
È quella caratterizzata dalla convivenza quotidiana di persone di origini, nonché background culturali, sociali, etnici e religiosi differenti. Quella molteplicità che spesso nel racconto mediatico e nel discorso politico non è rappresentata né considerata.
E che qui invece diventa ragion d’essere di un percorso espositivo incentrato sulla complessità. Così la molteplicità diventa spazio del possibile, ma anche sfida da accettare e condividere, l’identità un argomento di discussione e di confronto e lo stereotipo un elemento da non trascurare mai.
A chi piacerà: a chi vuole conoscere altri sguardi, a chi pensa alla pluralità delle nostre società e a chi crede nell’arte come ponte tra le culture
Informazioni utili: Kunst Meran Merano Arte, edificio Cassa di Risparmio Portici 163 Merano, aperto da martedì a sabato in orario 10 - 18; domenica 11 - 18.
Mario Merz. My Home’s Wind, Zac Cantieri culturali alla Zisa, fino al 24 settembre
Quella promossa negli spazi dei cantieri culturali della Zisa è la prima retrospettiva dedicata a Mario Merz in Sicilia, allestita in occasione del ventennale dalla scomparsa dell’artista milanese ma torinese d’adozione.
La sua storia artistica si succede lungo un arco narrativo dal 1969 al 2002, attraverso un’ampia selezione di opere che ha l’obiettivo di mostrare gli elementi creativi, critici e sperimentali della sua ricerca. A cominciare dal percorso espositivo, pensato alla Mario Merz, cioè come l’artista lo avrebbe concepito.
Nelle parole di Beatrice Merz, presidente della Fondazione, “Eccoci a chiederci ancora una volta dopo tutti questi anni: come farebbe Mario? Cosa si porterebbe a Palermo?
Cercheremo attraverso le nostre mani le sue parole, costruiremo con le opere una nuova mostra, certamente ‘diversa’ da come l’avrebbe fatta lui, ma rispettosa, poetica, scientifica, rigorosa, seppur con qualche seme di irrazionalità”.
A chi piacerà: a chi ama il lavoro dell’artista torinese, a chi cerca le ragioni di un allestimento.
Informazioni utili: ZACentrale ZAC – Zisa Arti Contemporanee, Via Paolo Gili 4, Palermo, aperto da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 18.00
Riviste. La cultura in Italia nel primo ‘900, Gallerie degli Uffizi, Firenze, fino al 17 settembre
I primi decenni del 900 sono gli anni di un grande fermento culturale in Italia che spesso si è tradotto nella creazione di riviste dove raccogliere pensieri, contenuti e proposte artistiche di gruppi di intellettuali.
Che appunto intorno alle riviste si trovavano per affinità culturali ed elettive. Si va dal Leonardo dei ribelli Papini e Prezzolini, passando per La voce, versione pluralista sempre del Prezzolini, Lacerba, un atto d’amore per l’arte messo a punto come gesto poetico da Ardengo Soffici fino agli esperimenti dei futuristi per giungere ai temi sociali proposti dalla rivista di Piero Gobetti e quelli politici di Gramsci (con L’Ordine Nuovo).
Ma sono solo degli esempi perché in mostra a Firenze ci sono 250 pezzi tra edizioni originali delle riviste, libri, manifesti, fogli, copertine, caricature e una accurata selezione di dipinti, disegni e sculture a raccontare le avanguardie del Secolo Breve.
A chi piacerà: a chi ama la grafica editoriale e il progetto cartaceo di parole ed immagini, a chi ama approfondire la storia del Paese.
Informazioni utili: Gallerie degli Uffizi, piazzale degli Uffizi 6, Firenze, aperte da martedì a domenica in orario 8.15 - 18.30.