Una rassegna d'arte contemporanea nel cuore della Valle d'Itria svela il patrimonio culturale antropologico del territorio

Fra trulli, terrazze e mura storiche a Ceglie Messapica, in Puglia, nella Valle d’Itria, artisti contemporanei mostrano il loro sguardo sui luoghi e sui paesaggi con Nucré, rassegna d'arte contemporanea che apre al pubblico dal 6 agosto al 15 settembre.

Ceglie ha dato i natali a Emilio Notte (1891-1982), importante esponente del movimento futurista italiano le cui opere si relazionano con i progetti degli artisti. Nucré, è una parola composta dai termini dialettali 'nu' + 'cré' e rappresenta una ricorrente formula vernacolare del territorio con cui si indica generalmente 'un domani', allusione e suggestione usata in forma di speranza, di promessa, di destino.

Due mostre collettive

Il progetto Nucré di Rita Urso e Arechi Invernizzi (Artopiagallery, Milano) si articola in due esposizioni: Frammento e Ornamento a cura di Roberto Lacarbonara al Castello Ducale - Pinacoteca Emilio Notte e  Dove la terra incontra il cielo, a cura di Giulia Bortoluzzi, dedicato a Rubina Ciraci, al Trullo Rubina, in contrada Menzella.

Il carattere frammentario dell'arte

In Frammento e Ornamento gli artisti indagano il carattere frammentario dell’opera Oggetti (1969) di Emilio Notte, appartenente alla serie di nature morte e di collage.

Ad esempio, T-Yong Chung esplora la materialità di un busto in bronzo rimuovendo una porzione della superficie e rivelando l'interiorità strutturale del soggetto ritratto. Mentre Francesco Gennari osserva come ogni essere vivente sia intento a plasmare a sua immagine edifici, territori, paesaggi.

Le opere presenti sono di: Emanuele Becheri, Max Bill, T-Yong Chung, Gabriella Ciancimino, Benjamin Cohen, Antonio Corpora, Francesco Gennari, Giorgio Griffa, Franco Guerzoni, Jean-Baptiste Maitre, Vincenzo Marsiglia, Elizabeth McAlpine, Diego Miguel Mirabella, Davide Monaldi, Emilio Notte, Achille Perilli, Markus Saile.

Tra cielo e natura

Dove la terra incontra il cielo si propone invece come riflessione sulla relazione tra la tradizionale vocazione agricola dei trulli e l’importanza della conoscenza della natura, in particolare del cielo.

I trulli, tipiche costruzioni contadine del territorio pugliese con la loro forma quasi a cupola si slanciano verso l’alto e spesso all’esterno riportano simboli, appartenenti alle culture cristiana, ebraica e pagana, che rimandano alla natura, al clima e all’osservazione delle stelle.

I colori accesi della terra

"Le foto, i dipinti, le sculture, i video dialogano in modo spontaneo con la semplicità archetipica dell’architettura del trullo, la sua forma primaria e la sua paradossale imponenza fatta di pietre povere raccolte nei campi, con i colori accesi della terra e delle piante e l’azzurro intenso del cielo", commenta Rita Urso, ideatrice di Nucré assieme ad Arechi Invernizzi.

Ad esempio, Inversioni di Martinelli Venezia presenta un grande cerchio composto da cinque tavolini in acciaio-specchio dalla forma irregolare che riflette il cielo e la luce mettendo in comunicazione continua con il paesaggio che lo circonda.

Le opere presenti sono di Pamela Diamante, Elise Eeraerts, Andrea Francolino, Luigi Ghirri, Carlo Guaita, Bea McMahon, Martinelli Venezia, Niamh O’Malley, Fabio Roncato.