Inizia domani uno straordinario viaggio alla scoperta delle grottesche e delle opere di Raffaello all'interno della Domus Aurea. Tra installazioni interattive e sonore, lo studio Dotdotdot dà vita a un’affascinante esperienza di visita multisensoriale. E a un modo nuovo di narrare – e sentire – la Storia, svelata attraverso le potenzialità del digitale

Rivivere lo stupore dei grandi pittori rinascimentali che si calarono a lume di torcia all’interno della Domus Aurea scoprendo le grottesche, immedesimarsi in Raffaello attraverso i suoi primi studi di queste antiche decorazioni parietali, ritrovarsi al cospetto del leggendario Laocoonte nell’oscurità di un suggestivo ambiente sotterraneo: sono solo alcune delle emozioni che il pubblico potrà provare grazie all’esperienza multisensoriale digitale ideata ad hoc dallo studio Dotdotdot per Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche, in programma a Roma dal 23 giugno al 7 gennaio 2022.

Realizzata in occasione del cinquecentenario della morte di Raffaello Sanzio, la mostra, a cura di Vincenzo Farinella e Alfonsina Russo con Stefano Borghini e Alessandro D’Alessio, è promossa dal Parco archeologico del Colosseo e prodotta da Electa.

Il percorso espositivo multimediale mette in scena la ricerca artistica e le storie contestualizzate all’interno del padiglione neroniano, attraverso sei installazioni e un progetto di narrazione visiva e sonora che si sviluppa attraverso un'esperienza multisensoriale, poetica ed evocativa dedicata al tema delle grottesche, a partire dall'apice della loro interpretazione magistrale con Raffaello fino alla successiva diffusione nel mondo.

 

La celebre dimora di Nerone riapre le sue porte con un allestimento immersivo concepito e realizzato dallo studio Dotdotdot per raccontare in modo inedito le opere e le antiche vicende legate alla pittura antica sepolta nelle “grotte” dell’originaria Domus Aurea. La loro scoperta avvenne intorno al 1480 ad opera di alcuni pittori tra i quali Pintoricchio, Filippino Lippi e Signorelli che per primi si calarono a lume di torce nelle cavità del colle Oppio per ammirare decorazioni pittoriche di antichi ambienti romani, fino all’arrivo di Raffaello che comprese a fondo la logica dei sistemi decorativi della residenza neroniana, riproponendoli in numerosi capolavori, per la prima volta svelati al pubblico attraverso le potenzialità del digitale.

“La mostra diviene rappresentazione della ricerca scientifica, delle scelte curatoriali e narrative che stanno alla base del percorso espositivo” spiega Laura Dellamotta, co-founder e General Manager di Dotdotdot. “Il sapiente utilizzo del multimediale consente di raccontare storie e vicende per creare ponti concettuali e di contenuto tra capitoli tematici apparentemente distanti e in un lasso temporale ampio. Nonostante la complessità tecnica dell'allestimento, non è su questo che è importante soffermarsi, quanto invece sull'esperienza inedita, personale e formativa di contenuti storico-artistici eterogenei e prevalentemente non accessibili, messi in scena solo grazie al digitale”.

Il pubblico avrà la possibilità di immergersi in storie affascinanti – come ad esempio il ritrovamento del gruppo scultoreo del Laocoonte, il progetto di Nerone per la Sala Ottagona, l’espandersi delle decorazioni a grottesche in tutta Europa fino alla loro influenza sulle opere di grandi artisti del Novecento – per vivere un’esperienza di visita sensoriale conturbante, dove emozione, sorpresa e curiosità porteranno il visitatore ad apprendere in modo memorabile la molteplicità dei contenuti che si celano nella vicenda di Raffaello e la Domus Aurea.

Nelle diverse sale il progetto allestitivo si sviluppa su grandi velari ed elementi ad arco che richiamano gli “sfondati” rinascimentali. Le proiezioni digitali coinvolgono a tutta altezza i muri antichi, alla ricerca del dialogo tra la matericità dell'architettura storica e l'immaterialità della tecnologia contemporanea.

Lungo il percorso il linguaggio multimediale si arricchisce grazie a uno speciale progetto di Sound Design ideato e realizzato da Dotdotdot attraverso un’approfondita ricerca storica sulla musica dell’Antica Roma e sulle melodie proprie del Rinascimento, periodo della riscoperta della Domus Aurea. La colonna sonora della visita è composta ed eseguita in tempo reale con tool digitali di musica generativa che evocano suoni di strumenti del passato – oboe, flauti, trombe e organi - e scale musicali proprie dell’epoca antica. Il risultato è un paesaggio sonoro armonico con melodie classiche, dove anche il silenzio diventa un importante elemento narrativo.

Il sottofondo musicale si arricchisce infatti di suoni e rumori che enfatizzano i contenuti e le caratteristiche architettoniche di ogni sala: canti di muse, spiritelli e voci magiche accompagnano le videoproiezioni della volta celeste, mentre rumori cavernosi, riverberi, sussurri, gocce d’acqua e pietre che rotolano in lontananza contribuiscono ad accrescere il potenziale evocativo del palazzo neroniano. Proiezioni video e suono si fondono in una suggestiva performance di luci e ombre che ogni 30 minuti simula il passaggio tra giorno e notte, smaterializzando l’allestimento e rivelando la bellezza scenografica e architettonica della Domus Aurea.

Lo storytelling sonoro è sviluppato in sincronia con il progetto visivo e interattivo. Il suono accompagna infatti anche le interazioni dei visitatori: all’aumentare della presenza delle persone nella sala dedicata alla scoperta delle grottesche aumentano bisbigli e sussurri, mentre nell’avvicinarsi al muro video proiettato, che si anima con la presenza, si riducono i rumori di fondo come gocciolii o ululare del vento.