È stato lui, architetto, designer e docente di architettura, a inaugurare mercoledì 20 ottobre la mostra intitolata: “Progetto e materia: nuove sfide per la ripartenza sostenibile del Made in Italy”, dedicata al design italiano (per visitarla, l'indirizzo è Istituto Italiano di Cultura, Francisco Sosa 77, Coyoacán).
Lo stesso giorno, sempre presso l’Istituto Italiano di Cultura, si è aperta la mostra organizzata dall’ICE con il contributo del Sistema Italia dal titolo “Diseño con sabor italiano”, un viaggio attraverso la casa italiana realizzato con il supporto di marchi italiani famosi presenti in Messico tra cui Arper, Artemide, Kartell, Magis, Duhart, DVO, Pigmento, Beghelli, Technogym, Smeg e Alessi.
Il design italiano in Messico: parla Giovanni Luca Atena direttore dell’ ICE
«In una capitale di 20 milioni di abitanti, all’interno di un Paese in forte espansione economica quale è il Messico, l’interesse per il design italiano negli ultimi anni è cresciuto enormemente» dice Giovanni Luca Atena, direttore dell’Ufficio ICE di Citta’ del Messico (competente anche per Costa Rica, Nicaragua, Guatemala, Salvador e Repubblica Dominicana).
«Un interesse che si inserisce perfettamente nel processo di trasformazione di questa megalopoli, al quale la pandemia ha dato una fortissima accelerazione: la nuova sfida per architetti e designer oggi sono gli spazi comuni, pensati per la socialità, il coworking o il business delle aziende più giovani. E i brand italiani sono i più richiesti anche in questo ambito. Il Messico rappresenta da sempre una grande opportunità per la fascia alta della produzione italiana, sia in ambito residenziale sia in quello del contract, per grandi opere come hotel, uffici, centri commerciali o poli della logistica. Dagli arredi ai complementi fino al grande mondo della domotica, i nostri marchi convincono chi è disposto a spendere molto ed esige un prodotto bello e fatto bene, fedele a principi di tradizione, esclusività, cura estetica e qualità dei materiali».