Su Interni settembre raccontiamo una nuova idea di funzionalità dell’abitare: da Noto aTel Aviv, da Roma a San Paolo del Brasile, da Spoleto a Brasilia

Che cosa accomuna una casa sul mare nei pressi di Noto, una penthouse a Tel Aviv, un appartamento votato all’arte a Roma e un altro al verde a San Paolo del Brasile? Sul numero di settembre, Interni ha esplorato una nuova idea di funzionalità dell’abitare, che oggi ricerca il benessere con la sensorialità e una nuova estetica dei materiali, dei colori e delle finiture, da cui prendono vita forme essenziali ma dinamiche. Un palcoscenico particolarissimo è poi la casa-installazione di Alda Fendi a Spoleto, dove tutto l’interior design si ispira al teatro dell’assurdo e alla condizione dell’attesa, come nell’opera “Aspettando Godot” di Samuel Beckett. A Casa Caldas, a Brasilia, invece, una mostraci invita a scoprire l’incontro e il dialogo di tre generazioni della famiglia Ohtake: con l’arte di Tomie, l’architettura di Ruy e il design di Rodrigo.

Motion Graphic: Daniele Basilico

Le grandi firme internazionali dell’architettura

I campi del progetto a scale diverse, infatti, sono sempre più integrati e aperti a un’evoluzione, come ricorda l’architetto Marco Piva illustrando i suoi lavori più recenti. Lo testimonia su questo numero di Interni una rassegna dedicata alle grandi firme internazionali dell’architettura che sempre più spesso prestano il loro segno ai marchi dell’arredo, declinando alla scala dell’oggetto la loro visione unica e distintiva. Un focus particolare è dedicato ad Antonio Citterio: con il suo approccio sistemico al design, sviluppato in 50 anni di attività, ha spostato “il fuoco del progetto dalla semplice forma del prodotto alla concezione dello spazio in cui possa collocarsi il prodotto stesso” (Stefano Casciani). Per contraltare, lo studio svizzero atelier oï si fa portavoce di una creatività interdisciplinare, che fa del rapporto intimo con la materia lo strumento per coniugare architettura, design e scenografia.

Largo ai giovani… designer

Ma altre figure e altre esperienze ci raccontano su interni settembre di una professione in continuo divenire. Per esempio quella dei giovani designer che oggi fanno da ponte tra discipline diverse e assumono nuovi ruoli strategici all’interno delle aziende, consapevoli che ora non conta più ‘cosa’, bensì ‘perché’ disegnare in nome di una visione sostenibile a 360 gradi. E insieme alle imprese del made in Italy affrontano le grandi sfide della transizione contemporanea: ambientale, tecnologica e sociale.

Cucine sempre più performanti

Interni Annual Cucina 2023 esplora un settore che propone sistemi sempre più performanti e idonei ai mercati internazionali, posizionandosi in una fascia alta/medio-alta e assecondando le necessità dei diversi Paesi: cucine super efficienti ma di piccole dimensioni per mercati come l’Estremo Oriente; di dimensioni generose, destinate a spazi extra large, per il mercato nordamericano; luxury per l’area del Medio Oriente e del Centro e Sud America. La sostenibilità è certamente una voce premiante per i mercati maturi (UE, UK) sempre più sensibili alle tematiche dell’economia circolare e del fine vita (in particolare degli elettrodomestici).