Dove nasce la creatività, l’ispirazione in un artista? A questa domanda hanno cercato di rispondere l’architetto Massimo Iosa Ghini e il pianista improvvisatore e compositore Cesare Picco, spronati e “provocati” sull’argomento dal giornalista e scrittore Giampiero Mughini in un viaggio alla sorgente del genio creativo.
La musica e l’architettura, lo spartito e il progetto, l’opera architettonica e il concerto sinfonico: quali gli aspetti più intimi e le dinamiche che alimentano queste due forme d’arte? Perchè arte è tutto ciò che è frutto della creatività umana sia essa musica, pittura, letteratura, poesia, architettura, design…
“La creatività è la risposta a un’urgenza, a una situazione problematica“, ha esordito Iosa Ghini. “Dare vita a un progetto definisce un’evoluzione e un nuovo equilibrio nel contesto in cui va a inserirsi. Creo per modificare la realtà, per migliorarla, per costruire un traguardo nuovo. E quando creo voglio essere libero, voglio sentirmi libero. Essere imbrigliati, anche solo tecnicamente in una professione come la mia, può rivelarsi un limite. Quindi, libertà assoluta o attenzione e scrupolo per la funzione? Tenere uniti questi due aspetti, è la grande fatica del mio lavoro quotidiano”.
“Per un musicista che, come me, utilizza i codici dell’improvvisazione totale, l’atto creativo rappresenta la sintesi di un processo che non lascia nulla al caso“, ha proseguito Cesare Picco. “Quello che nasce in tempo reale davanti al pubblico non lo creo per caso, è frutto di un personale processo di ricerca. Penso ai miei ‘Concerti al buio‘, per esempio, duranti i quali il pubblico passa gradatamente nell’arco di mezz’ora dalla luce al buio assoluto, per poi ripartire con il processo inverso. Ascoltando la mia musica e, oltre all’udito, utilizzando anche gli altri sensi che si attivano in modo più dinamico nell’oscurità totale”.
Creare significa innovare. Ogni collisione creativa implica processi innovativi, e di contro l’innovazione è ciò che accende la creatività. Una innovazione che diventa fruibile attraverso un progetto: nel caso di Iosa Ghini e Picco, architettonico o musicale.
Al termine della conversazione, una simpatica performance: l’architetto Iosa Ghini ha realizzato alcuni schizzi traendo ispirazione dalla musica di Cesare Picco.
Foto di Saverio Lombardi Vallauri