Al centro della riflessione sul futuro dell’urbanistica del XXI secolo c’è l’idea che la città debba oltrepassare la combinazione di valori e motivazioni che la costituiscono attualmente.

In occasione della XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano, l’area di Expo Milano 2015, ribattezzata EXPERIENCE rESTATEaMilano,  ospita la mostra dal titolo City After The City.

Il gruppo di mostre City After The City, presenta una successione di situazioni rappresentative delle aspirazioni per una città diversa senza cadere nella nostalgia di una mitica città ideale e senza pretendere di raggiungere il luogo del radicamento nelle proprie origini.

City after the city indaga i sintomi di una tendenza planetaria all’oltrepassamento della città convenzionale, sintomi presentati al grande pubblico con metodi espositivi adeguati.

Nei due padiglioni del sito Expo prospicienti la piazza di ingresso al Cardo dalla passerella di Cascina Merlata, è allestito l’ambiente di “City after the city” con le mostre: Lanscape Urbanism a cura di Gaia Piccarolo; Urban Orchard a cura di Maite Garcia Sanchis; Expanded Housing a cura di Matteo Vercelloni; People in Motion a cura di Michele Nastasi; Street Art a cura di Nina Bassoli.

Tra i due padiglioni sarà realizzato il grande Orto Planetario in forma di parterre.

Infine, due chioschi d’autore firmati da Gaetano Pesce: Chiosco-Pentola e Chiosco-Gelato, a cura di Silvana Annicchiarico. Il primo padiglione, per il cibo parte dal detto: “Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi”. Il secondo si rifà all’idea del gelato “caduto”, o che non si lascia “mangiare”. Nella primo si potranno degustare e comprare i frutti dell’orto planetario, nel secondo il gelato. Due architetture figurative, che dichiarano la funzione attraverso le loro forme. Sono un manifesto del superamento dell’architettura standardizzata e anonima.

Foto ©Gianluca Di Ioia – La Triennale