Controcorrente, sempre
La storia della designer sembra uscire da un libro di avventure. Parigina, classe 1903, studi all’Union Centrale des Arts Décoratifs (UCAD), Charlotte è andata sempre controcorrente. Fin da quando a 25 anni ha scandalizzato tutti decidendo di diventare architetto, mestiere all’epoca giudicato esclusivamente maschile.
Dopo il diploma in Interior Design, ha condiviso i principi di ricerca del Bauhaus, rifiutando i canoni decorativi tradizionali e abbracciando l’uso dei nuovi materiali industriali. Per anni ha vissuto all’ombra delle figure maschili, eppure è da sempre considerata una pioniera del modernismo e la grande antesignana del multiculturalismo artistico.
Ha sperimentato un’infinità di linguaggi, mescolando le varie sensibilità grazie a collaborazioni che rivoluzioneranno non solo il mondo del design ma quello della creatività in generale. Straordinari sono stati i progetti realizzati a quattro mani sia con architetti Le Corbusier e Prouvé, che con artisti come Léger, Picasso, Calder, Sonia Delaunay o i giapponesi Hisao Dômoto e Sôfu Teshigahara.
Coraggiosa ai limiti dell’incoscienza, amava nuotare, sciare, fare escursioni. Famosa la frase in cui dice: "Meglio trascorrere una giornata al sole che passarla a spolverare i nostri oggetti inutili".