In una villa pre-palladiana vicentina, un progetto coraggioso usa il design e la tecnologia per creare esperienze di visita nuove che non intaccano visivamente gli interior ma li arricchiscono di nuove, inaspettate interazioni

Ricchissimo di arredi, opere d'arte, rivestimenti e tessuti che spaziano dal '500 all''800, con un enorme salone affacciato sullo splendido giardino e le meravigliose scuderie (dove ogni cavallo aveva il suo box in legno intagliato e segnato da colonne) il Castello di Thiene è come uno scrigno pieno di storie oltre che di Storia.

Collocata al centro della cittadina a 25 km da Vicenza (e anche di un ideale circuito di ville in stile palladiano della provincia vicentine, di cui il suo Castello rappresenta un precursore), questa splendida dimora del XVI secolo è ancora gestita dalla famiglia di Thiene, in particolare da Francesca di Thiene, che - grazie a un forte impegno della Regione Veneto - ha attivato più di un anno fa un processo di rinnovamento dell'esperienza di visita per attirare nuovi pubblici.

Come si porta innovazione in un luogo storico?

Portare innovazione in un luogo come questo per attrarre nuovi pubblici, senza intaccarne l'autenticità, è una grandissima sfida progettuale.

Bisogna raccontarlo, senza cadere nel nozionismo; creare narrazioni intriganti, ma anche storicamente rilevanti; utilizzare metodi di fruizione più immediati, senza perdere l'atmosfera d'antan degli spazi.

Per affrontarla, Francesca di Thiene ha deciso di utilizzare la tecnologia in modo sottile e permettere di offrire al visitatore la possibilità di scoprire nuove narrazioni parallele dedicate al Castello, high tech nella sostanza ma discrete, praticamente invisibili.

Il progetto soft tech realizzato a più mani da diversi studi di design, è stato presentato lo scorso sabato e consiste in una App di realtà aumentata (sviluppata dalla portoghese VizitAR) e in un percorso di "specchi magici" (ideata e progettata da Dotdotdot, lo studio di architettura e interaction design specializzato nella creazione di ambienti narrativi, con sede a Milano).

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“Sintonizzarsi con la contemporaneità del linguaggio e aprirsi a pubblici sempre più esigenti e diversificati è una delle grandi sfide del settore culturale contemporaneo”, spiega Laura Dellamotta, Co-founder e General Manager di Dotdotdot. “La progettazione di un’esperienza innovativa e la messa in scena di storie nello spazio è una scelta curatoriale strategica che valorizza gli asset culturali e arricchisce la conoscenza e la comprensione del nostro patrimonio”.

Un'esperienza interattiva in cui la tecnologia è invisibile ma intrigante

Per trasformare le sale del Castello di Thiene in ambienti narrativi in grado di sorprendere, incuriosire e informare un pubblico allargato e sempre più esigente, Dotdotdot ha realizzato un’esperienza di visita in cui, come nelle fiabe, a parlare sono degli specchi magici.

Il percorso, che si sviluppa in diverse stanze della splendida villa veneta del XVI secolo, è identificato da specchi interattivi le cui forme richiamano elementi architettonici iconici del palazzo: portali, finestre trilobate, merli e archi a sesto acuto.

Sulla superficie di ogni specchio appare, scompare e volteggia l’immagine un oggetto-simbolo della stanza in cui è posizionato. Il sistema si attiva per prossimità, quando rileva la presenza di una persona. La voce fuoricampo di un personaggio (una rappresentazione digitale costruita a partire da immagini di opere d’arte del castello) comincia allora il suo racconto, trasportando il visitatore dietro le quinte della Storia: per scoprire, in un divenire dinamico e coinvolgente, la cultura del gioco tra ‘800 e ‘900, le usanze femminili tra vestizione e preparazione, la quotidianità di cavalli e cavalieri, le pratiche di compravendita propri delle scuderie del tempo.

Progettare lo storytelling (a partire dalla Storia)

Per progettare il percorso, il team di Dotdotdot ha selezionato le opere d’arte più rappresentative del Castello, studiandone i personaggi e le storie.

Attraverso un processo di digitalizzazione e animazione, quattro personalità, considerate le più adatte ad assumere il ruolo di narratori, sono state animate utilizzando immagini di opere d’arte del castello e manipolandole con l’intelligenza artificiale.

Dotati di voce propria, i narratori raccontano le storie di vita al Castello ai visitatori attraverso il medium dello specchio, offrendo narrazioni intriganti, inaspettate e divertenti, frutto di una solida ricerca storica, accessibile anche a un pubblico straniero.

La Realtà Aumentata

La App di VizitAR, invece, permette al visitatore di scoprire la vita del Castello così com'era nei secoli passati fin dall'ingresso nel cortile: attraverso l'utilizzo della realtà aumentata sul proprio smartphone, è possibile rileggere l’originaria funzione della grande corte nobile. L'esperienza immersiva, che si estende anche ad altri spazi visitabili, è stata creata da un team di designer, artisti 3D, programmatori, ricercatori, attori e narratori che hanno condotto ricerche in collaborazione con l'archivio storico del castello.

“Auspico – dice Francesca di Thiene – che questa nostra voglia di investire sul nostro territorio non rimanga un atto isolato ma possa far parte di un grande progetto di promozione del thienese e della Pedemontana. La Regione del Veneto lo ha già dimostrato credendo nel nostro progetto. Un esempio virtuoso da seguire”. Il Castello fa parte di Adsi, Associazione Dimore Storiche Italiane ed è il simbolo della città di Thiene.