Il progetto di riqualificazione della Nuova Pilotta a Parma, vede la nascita del Museo Bodoni ospitato al piano terra della Biblioteca Palatina

Regolarità, nitidezza, buon gusto, bellezza: sono i quattro pilastri sui quali Giambattista Bodoni (1740-1813) ha costruito la sua fama, progettando il carattere tipografico forse più conosciuto al mondo, che porta il suo nome e che ancora oggi viene diffusamente utilizzato nella grafica contemporanea. Nonno e padre tipografi, Bodoni impara il mestiere nella bottega di Saluzzo, sua città natale. Nella sua visione dell'alfabeto, i caratteri devono essere regolari, leggibili, sobri, eseguiti con cura. Il “Bodoni” è costruito secondo moduli geometrici ideali nelle proporzioni. Il suo creatore spende l’intera vita nella sua realizzazione, progettando un carattere dal forte contrasto tra aste spesse e sottili; definito da grazie (le decorazioni che si trovano alle estremità di ogni lettera) particolarmente fini e all'avanguardia, per le quali è riconosciuto come il primo carattere moderno.

A Parma, un museo dedicato

In linea con gli interventi di ristrutturazione e restyling di spazi e allestimenti voluta dal direttore Simone Verde, il Complesso Monumentale della Pilotta di Parma ha inaugurato il nuovo Museo Bodoni (visitabile da martedì a domenica con orario 10.30/18.30), il più antico museo della stampa in Italia, ospitato al piano terra della Biblioteca Palatina, tra i più antichi istituti del Complesso dall’inestimabile patrimonio librario e documentaristico, custode di un fondo di disegni e stampe unico al mondo.

Il nuovo percorso espositivo

Un intervento importante, che ha portato a un ripensamento del percorso espositivo curato dal direttore della Pilotta e dal direttore scientifico della Fondazione Museo Bodoni, Andrea De Pasquale. “Il nuovo allestimento museografico del Bodoni” spiega Verde, “ha comportato una totale riprogettazione degli spazi precedenti, con lavori strutturali, di impiantistica e realizzazione di nuovi arredi espositivi. Uno sforzo importante per restituire valore e dignità a un autentico gioiello primo e unico nel suo genere in Italia. Da oggi, pubblico e studiosi in visita al nuovo Museo Bodoni potranno vivere un’esperienza doppiamente immersiva, che da un lato rievoca l’aspetto dell’antica tipografia e, dall’altro, ripercorre la storia e la nascita della stamperia ducale e la cultura di un’epoca in cui Parma era tra le vere capitali europee”.

Tra gusto classico e moderno design

Caratterizzato da gusto ed estetica del periodo storico di Giambattista Bodoni - con un pavimento in legno posato che riprende il modello e il disegno dei parquet francesi dell’800, con pareti color verde impero - il nuovo museo espone una ampia selezione di edizioni bodoniane (compresi esemplari unici e rarissimi, stampati su pergamena o seta), suppellettili tipografico-fusorie e cimeli di rilievo dell’officina di Bodoni che fu tipografo, stampatore, disegnatore, incisore e fonditore di caratteri. Nuove lampade a sospensione dal design essenziale illuminano una serie di vetrine in cui sono esposte testimonianze della storia dell’editoria e della grafica.

Torchi, armadi e vetrine originali

Lungo il percorso espositivo, il torchio tipografico e gli armadi originali stile “Luigi XV” nei quali Bodoni custodiva le cassette dei punzoni, introducono alla sezione dedicata a “La Fabbrica del Libro”. Quattro grandi vetrine illustrano le fasi di lavoro di Bodoni: dal disegno del carattere alla creazione dei punzoni, dalla fabbricazione delle matrici e fusione della lega tipografica fino alla rifinitura e composizione per stampa tipografica, calcografica e xilografica. La sala si completa con una grande armadiatura-libreria su misura dedicata a “I capolavori di Bodoni” con la raccolta dei volumi bodoniani.

Multimedialità e interattività

Al centro dello spazio, un tavolo multimediale e interattivo presenta, in formato digitale, diversi volumi tra cui il “Manuale tipografico” composto da cento caratteri latini tondi, 50 corsivi e 28 greci a cui Bodoni lavorò per tutta la vita, e l’Oratio Dominica, il Padre Nostro in 155 lingue che utilizza ben 215 caratteri diversi tra latini, greci ed esotici, stampato da Bodoni in meno di un anno. Il dispositivo touch-screen permette di effettuare una ricerca per volume e sfogliare le pagine dell’opera nella sua completezza.

Foto: Giovanni Hanninen