Dal 22 al 24 settembre 2023, incontri, approfondimenti, installazioni artistiche site-specific

Barocco&Neobarocco (in programma a Ragusa Ibla dal 22 al 24 settembre 2023, con proroga delle mostre fino al 22 ottobre) è il festival di design che riflette su espressioni e interpretazioni contemporanee dell’estetica barocca che caratterizza il territorio ibleo, narrandole attraverso un ricco programma di incontri con designer (Roberto Semprini, Patrizia Italiano, Rosa Vetrano), artisti (Giuseppe Leone, Davide Bramante, Graziano Villa, Giovanni Blanco), stilisti (Loredana Roccasalva, Luigi Piccolo), aziende e mettendole in scena attraverso installazioni site-specific. Giunto alla terza edizione, propone tre giorni di mostre, incontri e installazioni in scena nelle architetture più preziose della città, tra chiese, palazzi e teatri patrimoni dell’Unesco.

Incontri e installazioni nella cornice cittadina

Roberto Semprini, ideatore e direttore artistico del festival, e Cristina Morozzi, curatrice, sono le colonne portanti dell'evento siciliano, allestito tra palazzo Cosentini, il Circolo di Conversazione, la ex Chiesa San Vincenzo Ferreri, il museo della Cattedrale, i giardini Iblei, il teatro e il castello di Donnafugata. Spazi che ospiteranno opere sul tema del neobarocco in design, arte, moda e fotografia. Inoltre, verranno presentati i progetti degli studenti di Accademia di Brera (Milano), Abadir (Catania) e ISIA (Faenza).

Tutto nasce dal sisma del 1693

Il termine barocco deriva dal francese baroque (bizzarro, irregolare) che indicava una perla o una pietra preziosa dalla forma non perfetta. La ricerca estetica barocca si muove verso un'idea di bellezza dominata dai concetti di irregolarità, complessità, disequilibrio, emozione, movimento. La Sicilia Sud-Orientale, compresa tra le province di Siracusa, Ragusa e Catania, fu teatro nel 1693 di un violento sisma che rase completamente al suolo città e paesi. Ne derivò un grande sforzo collettivo di riedificazione dei centri urbani, pianificazione urbanistica e ridefinizione delle aree urbane, ricorrendo agli stilemi architettonici tardo barocchi. L'evento sismico rappresentò di fatto, in questa porzione di Sicilia, l'occasione per una ricostruzione barocca delle città e una fioritura dell'attività edilizia nel corso del Settecento.

Dialogo tra cultura e progetto

“Il festival ha l’obiettivo di far dialogare la cultura del progetto con quella di impresa, nel contesto delle scenografie barocche della città con al centro la rinascita settecentesca della Val di Noto. Barocco&Neobarocco offre lo spunto per un confronto sulle diverse declinazioni del design neobarocco, interpretazione contemporanea di quell’estetica che ha segnato la storia del territorio ragusano e che ancor oggi rappresenta una cifra stilistica comune a molte tendenze della contemporaneità”, spiega Semprini. Saperi e imprenditorialità del territorio sono coinvolti in una dialettica creativa, coinvolgendo designer, artisti e fashion stylist, con la partecipazione di protagonisti del mondo del progetto e con il contributo di aziende locali e di livello internazionale.

Il design deve essere solo rigoroso e minimal?

“Noi, in quanto persone, non abitiamo spazi vuoti, ma conviviamo con 'cose' e oggetti che sono traccia e memoria della nostra esistenza, del nostro modo di pensare. Questo prova che il superfluo riveste un ruolo importante, che il piacere dell'occhio e della vista va appagato. Chi ha mai detto che il design deve essere solo rigoroso e minimal? Due filosofie di pensiero non si escludono mai a vicenda e a priori: il neobarocco è arricchimento, artigianalità da riscoprire”, afferma Cistina Morozzi.

Perché parlare oggi di Barocco?

“Questa la domanda a cui studenti e studentesse hanno cercato di dare risposta, riflettendo sul rapporto tra il Barocco delle nostre città e il tessuto socio-culturale con cui dialoga. Ogni progetto grafico prende spunto da elementi architettonici barocchi presenti nel ragusano (mascheroni, cornici, facciate) che vengono reinterpretati in chiave personale, acquistano nuovi significati e diventano pretesto per raccontare il ricco immaginario visivo siciliano e la stratificazione della storia e della cultura dell’isola, tra miti e leggende”, racconta Mauro Bubbico, di Accademia Abadir.

Conferenze di alto livello

Le conferenze vedranno protagonisti esperti nel campo della cultura e del design, tra i quali: Gilda Bojardi, direttore di Interni, Cristina Morozzi, giornalista e critica di design, Davide Rampello, regista televisivo e direttore artistico, Silvana Annichiarico, architetto e design curator, Enrico Davoli, docente di Storia del Design, Massimo Pulini, docente, artista e storico dell'arte, Giampaolo Proni, docente a UNIBO, Francesca Fellini, giornalista.

Il design festival ha il patrocinio degli Enti territoriali e di istituzioni come Accademia di Brera, Accademia Abadir di Catania e ISIA di Faenza e Ordine degli Architetti della Provincia di Ragusa. Le conferenze e le visite alle mostre rilasciano crediti formativi professionali ad architetti e a designer iscritti ai rispettivi Albi, le visite alle installazioni sono gratuite e rimangono aperte al pubblico per un mese. Per maggiori informazioni sul programma, clicca qui

 

In apertura, Abito del Casanova, sartoria Farani, Luigi Piccolo.