Arte e design: un dialogo che ha senso se autentico
Prima di un excursus fra gli eventi milanesi della Art Week in cui sono coinvolti brand di design, un inciso della curatrice Federica Sala, che da anni si muove sulla sottile linea di confine con il suo prezioso lavoro per le gallerie milanesi, designer e artisti. “Il dialogo reale fra arte e design non è né comune né semplice. Il punto di partenza migliore è senz’altro un’autentica e reciproca curiosità”, esordisce la curatrice.
“Ci sono stati casi emblematici, in cui il dialogo fra le due discipline ha prodotto risultati di grande bellezza”. Il riferimento è ad esempio alla collezione presentata da Design Gallery disegnata da Alberto Garutti. O la mostra Casa Iolas, Citofonare Vezzoli: un dialogo fra un artista contemporaneo e gli spazi abitati da un celebre mercante d’arte del passato.
“I progetti più interessanti sono quelli che danno una nuova lettura dello spazio: i site specific della Fondazione ICA con Michael Anastassiades ad esempio nascono dalla volontà di un piccolo gruppo di collezionisti di dare spazio al lavoro di ricerca personale di un designer”.
È importante, perché il dialogo abbia un senso, che ci sia una chiara matrice personale, l’anima del progettista, o del collezionista.