Una mostra all'ADI Design Museum racconta idee, oggetti e società: dalla casa elettrica alla casa smart

Per una azienda otto decenni sono una strada lunga. Servono a capire quanto è stato fatto nel corso del tempo e quanto resta ancora da fare per il futuro. Ci sono date, nella vita di un'impresa, che riportano la memoria a quando tutto è iniziato. L’origine di ogni avventura imprenditoriale ha una componente di mito, piccola o grande. Ognuna merita una celebrazione. Ognuna può diventare occasione di riflessione e ripartenza. Vimar lo fa con una mostra all’ADI Design Museum, fino al 14 novembre: Altatensione Vimar made in Italy racconta il viaggio dell'azienda vicentina, protagonista dell’evoluzione di impianti e oggetti che dal dopoguerra a oggi hanno portato elettricità e servizi connessi all’energia elettrica nelle case italiane.

Una storia italiana

Creatività, competenza, innovazione, tradizione, dedizione, coraggio, intraprendenza, radicamento nel territorio: la storia di Vimar inizia il Primo maggio 1945 a Marostica nel Vicentino, quando Walter Viaro e Francesco Gusi riconvertono una vecchia fabbrica di cappelli nella prima sede aziendale e cominciano a realizzare prodotti per lʼuso civile dellʼenergia elettrica, basati su elementi ottenuti con lo stampaggio di resina termoindurente. Inizialmente la produzione si limita a prodotti base (portalampade, spine, prese, spinotti per il ferro da stiro), ma già alla fine del decennio nasce lʼinterruttore a pera per molti anni presente nelle case degli italiani.

Il legame con il territorio

Oggi Vimar è uno dei principali player italiani nel settore elettronico ed elettrico di bassa tensione. Nel 2021, per la sua presenza sul mercato da oltre 50 anni, ha ottenuto dal Ministero per lo Sviluppo Economico il riconoscimento di Marchio Storico, a testimonianza di italianità e lunga tradizione. Forte il legame con il territorio: tutti i dipartimenti aziendali e i reparti produttivi sorgono a ridosso delle mura medioevali che circondano Marostica. Headquarter, magazzini, reparti di tranciatura, torneria, stampaggio e assemblaggio, verniciatura e imballaggio si trovano a poca distanza uno dallʼaltro.

Cultura dell'abitare...

In cinque sezioni, l’evoluzione di prodotti, servizi e struttura dell’azienda è stata riletta in funzione della cultura dell’abitare e delle sue trasformazioni: dalla semplice fornitura di servizi nuovi ad abitazioni già esistenti fino all’integrazione dei servizi elettrici nel corpo stesso della casa: una componente oggi imprescindibile del progetto d’architettura.

… e cultura industriale

In parallelo, l’evoluzione di una cultura industriale che rappresenta una serie di valori legati al successo dei prodotti: il coraggio di rischiare capitale, tempo e lavoro nell’innovazione, il radicamento nel luogo di produzione, l’attenzione all’evoluzione della cultura della casa, la tecnologia e la responsabilità sociale.

Tensione morale

Ogni prodotto ha una sua ragion d’essere non solo nell’evoluzione del mercato, ma nelle motivazioni culturali che sono state la spinta generale dell’evoluzione del costume sociale, del ruolo della casa, della sua immagine: “Al di là del fenomeno fisico e tecnico”, spiega Luciano Galimberti che ha definito il concept e diretto la mostra insieme a Valentina Fisichella, che ne ha curato il coordinamento scientifico e progettato l’allestimento, “l’alta tensione nella nostra società è diventata sinonimo di tensione operativa, di concentrazione massima rispetto a un obiettivo. Ma in una società complessa come la nostra non basta una tensione fisica oppure operativa, serve sempre di più una tensione morale, capace di orientare le regole della competizione globale. Ecco perché il percorso che viene proposto non affronta le sole questioni tecniche o economiche o organizzative.”

80 anni di storia

In mostra gli oggetti dell’elettricità di quasi ottant’anni di storia aziendale e della casa: accessori volanti, portalampada, elementi pensati per gli impianti integrati nei muri; la componibilità e la modularità degli oggetti elettrici: telai, cornici, comandi integrati, casa domotica. La mostra è completata da un catalogo edito da DDW Design Diffusion World, con il progetto grafico di Alessandro Colombo, Paola Garbuglio e Terra. Si ringrazia Antonio Barrese per lʼinstallazione artistica Sparkling Objects.

Foto ©ADI Design Museum