Il luogo è molto suggestivo, i filmati sono intriganti, le musiche perfettamente centrate per i concetti che accompagnano, i principi sono ben spiegati. Ma non è nelle singole realizzazioni che si trova il valore di questa mostra quanto nel suo aprire un dibattito sul tema della curatela e del racconto della storia. Qual è la differenza tra lo sguardo di uno storico e quello di un progettista? Cosa coglie un designer del lavoro di un altro designer rispetto a quanto vede lo studioso o l’archivista? Come lo racconta, su quali elementi mette l’accento, in che modo lo riporta al suo mondo? E ancora: quale spazio possono avere le aziende nella co-produzione di una vera ricerca culturale? Sono queste, a nostro avviso, le domande intorno alle quali ruota questo lavoro collettivo.
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