Sabato mattina è stata la volta dell’arte, che a Pietrasanta la fa da padrona. Nel refettorio del CAV, il Centro delle Arti Visive, si è svolto un incontro dedicato al progetto Binar10: un progetto di riqualificazio-ne urbana attraverso la street art, nei pressi della ferrovia di Viareggio.
Grazie all’intervento di Soroptimist, una storica associazione al femminile, nata in America nel 1921, che ha deciso di intervenire, coinvolgendo ogni anno street artist affermati ed emergenti, creando una grande opera site-specific.
Isabella Luporini, Presidente della delegazione di Viareggio con Fabio Nardini, Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC di Lucca e Beatrice Brunetti, architetto e socia Soroptimist, hanno introdotto il progetto, lasciando poi il palco al prof. Bruno Ialuna, che ha incantato la platea con un incredibile excursus da Giotto a Banksy, attraverso il mondo delle gang, delle contestazioni sociali e politiche, della musica hip-hop, dell’uso di sostanze e di tutto quel terreno fertile che ha fatto emergere artisti come Keith Haring o Obey.
Nel pomeriggio, nella Sala dell’Annunziata (nel complesso di Sant’Agostino) Oriol Capdevila, ospite internazionale di Pietrasanta Design Week-end, ha raccontato l’approccio progettuale dello Studio Bohigas, uno dei più importanti Studi di urbanistica al mondo.
Dopo l’intervista a tu per tu con Giorgio Tartaro, è stata la volta del tradizionale confronto allargato tra gli architetti ospiti della manifestazione, che ha portato sul palco Simonetta Cenci, Atelier(s) Alfonso Femia; Alessandro Roj, Pro-getto CMR; Giovanni del Boca, del Boca&Partners; Gianpaolo Allocco, Delineo; Aldo Parisotto, Parisot-to+Formenton; Antonio Gioli, GBPA Architects; Silvia Ghirelli, Silvia Ghirelli Studio; Michele Simoni, Ar-chitectural Hero e Giuseppe Tortato, Tortato Architetti.
La propagazione delle idee tema generale della manifestazione, ha dato il là al dibattito, che ha poi preso (come è giusto che sia) una sua propria di-rezione, portando i relatori a riflettere sull’importanza ogni tanto, di saper dire no al progetto sbagliato, al committente sbagliato o al contesto, non sempre pronto a recepire progetti innovativi.
Per la serata conclusiva, una location ancora in fieri, ha accolto gli ospiti di Design Week-end: La Canniccia Motor Club, ancora nelle sue vesti di cantiere, ha fatto da cornice ad un dinner party esclusivo, che ha visto tra gli ospiti Giulio Cappellini, Veronica Gaido, Oriol Capdevila e i titolari dei principali studi di pro-gettazione; dal mondo dell’editoria Gilda Bojardi di INTERNI; Paola Novati di Pambianco; Marco Miglio di Villegiardini e Matteo Galbiati di TheONE Yacht&Design e diversi esponenti del jet set della Versilia, tra i quali oltre ad Attilio Bindi, Paolo De Carli, proprietario delle cave Henraux, Maria Castelli, figlia del fondatore di Kartell e Anna Castelli Ferreri, i cui “Contenitori” sono tra gli oggetti iconici in mostra nella Chiesa di Sant’Agostino; il Sindaco di Pietrasanta e diversi altri esponenti della politica locale.
Domenica mattina, l’ultimo incontro in programma, ha avuto come tema centrale il rapporto tra arte e tecnologia. Un’esperta di storia dell’arte, Valentina Fogher insieme ad un artigiano locale del marmo, Nicola Stagetti e ad Emilio Lonardo, imprenditore e docente del Politecnico di Milano specializzato in modellazione 3D e tecnologie di realtà aumentata, hanno riportato l’arte al centro della manifestazione.
In particolare, l’interferenza della tecnologia nel processo produttivo dell’opera d’arte, interferenza che può essere costruttiva e distruttiva: allontanando le mani dell’artista dalla materia da plasmare e, al tempo stesso, fornendo alla creatività un nuovo “scalpello”, un nuovo tool, con cui arrivare a forme, impossibili prima.