A Copenhagen si è svolta la cerimonia dei Danish Design Awards 2024, che, dopo un anno di pausa, ha celebrato il nuovo ruolo del design nel promuovere il cambiamento sociale

Con i Danish Design Award 2024, la Danimarca, conosciuta come la 'nazione del design', dimostra ancora una volta di di meritarsi questo titolo.

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Gli architetti danesi hanno infatti esplorato nuovi modi di abitare, concentrandosi su come progettare mobili capaci di essere in sintonia con la vita quotidiana delle persone nelle loro case.

Oggi, il design in Danimarca è visto sempre più come uno strumento per promuovere il cambiamento positivo nella società. È su questa visione che si è rinnovato il più prestigioso premio di design danese.

Un premio che plasma il futuro

C'è un filo conduttore nel design danese che non dipende dal fatto che si tratti di una sedia, una lampada o di altro oggetto, ma possa essere un modello di business aziendale come un progetto per attivare l’evoluzione della società.

Ciò che davvero unisce il mondo del design danese contemporaneo è un profondo rispetto per i materiali e per le persone, che va oltre le categorie a cui siamo abituati.

Ecco perché il nuovo Danish Design Award è stato lanciato senza più rigide categorie di riferimento, ma selezionando i progetti in base a cinque valori fondamentali: Non fare del male (Do No Harm), Cercare la bellezza (Pursue Beauty), Aprire la strada (Lead the Way), Dimostrare l’impatto (Prove your Impact), e Risolvere problemi che vale la pena risolvere (Solve problems worth solving).

Attivato nel 1965 con l’ID Prize, il premio nasce dalla collaborazione tra tra il DDC – Danish Design Center e l’associazione di categoria Design Denmark.

Il progetto al centro

Prima di raccontarvi i vincitori, è importante sottolineare due aspetti di questo premio che no, non è uno fra i tanti.

Prima di tutto si tratta di un riconoscimento e non di un premio commerciale: l’obiettivo è stabilire un'agenda a lungo termine che ispiri, sensibilizzi e incoraggi l'uso del design nelle aziende e in tutte le sfaccettature della società per fare meglio.

Infine, ma quest’ultima osservazione probabilmente deriva dal nostro punto di vista esterno e distante (culturalmente oltre che geograficamente) dalla società danese: al centro della vittoria non è mai la persona, ma la sua idea.

Durante la cerimonia di premiazione, infatti, i giurati che annunciavano i vincitori non chiamavano un nome e un cognome, ma dichiaravano il titolo dato al progetto.

Ultimissima nota di stupore: non era persona fisica, con nome e cognome e ruolo, neanche chi presentava la cerimonia, ma un pupazzo realizzato con AI, capace di dimostrare emozioni ed empatia, senza aggiungere mai un accenno di ego.

Sette vincitori

Sono stati messi i valori, quindi, al centro della scelta dei progetti proposti e la giuria, composta da diversi membri provenienti dalla comunità internazionale del design, ha selezionato i vincitori in base alla capacità di dimostrare come la loro idea possa creare un cambiamento positivo nel mondo

Best of the Best

Il premio assegnato alla soluzione che più di tutte incarna i cinque valori del design, è stato assegnato al progetto Marys, un concept per l'esperienza ospedaliera del futuro sviluppato nell'ambito di una stretta collaborazione pubblico-privato tra la Regione della capitale della Danimarca, la Fondazione Ole Kirk e Rigshospitalet. La dichiarazione della giuria: “Marys stabilisce un nuovo punto di riferimento, dimostrando come il design possa rendere l'assistenza sanitaria qualcosa di più di un'esperienza clinica: trasformativa, significativa e umana.”

Young Ideas

Il progetto vincitore del premio Young Ideas si chiama VisiBIT ed è, questo lo aggiungo io, di Line Kloster Pedersen.

L’idea è quella di rivoluzionare l’industria dell’asfalto sostituendo il bitume, ovvero il legante dipendente dai combustibili fossili attualmente utilizzato nella produzione di asfalto, con un legante fungino.

Sono stati già sperimentati diversi prototipi e mostrato notevoli progressi verso il raggiungimento dei tre obiettivi primari del brand: ridurre il consumo energetico, diminuire le emissioni di CO2 ed eliminare la dipendenza dai combustibili fossili nell'industria dell’asfalto.

Caramma Support Bottle

è il primo biberon senza aria all’interno progettato per consentire a tutti di nutrire il proprio bambino nella posizione più naturale. Favorisce il legame con il cuore e stimola l'ossitocina, che riduce gli ormoni dello stress nei genitori e nei bambini.

Gabriel LOOP

Gabriel Loop: prodotti tessili realizzati in poliestere riciclato al 100% proveniente da materiali post-consumo e post-industriali, combinando gli scarti tessili con le bottiglie di plastica riciclate.

L’azienda tessile di Aalborg ha cominciato a fare ricerca sulla sostenibilità dagli anni 80 e del 2019 è completamente “carbon free”.

La giuria a proposito di Gabriel LOOP: “il concept va oltre la sua estetica: rappresenta una soluzione completa che affronta il tema della sostenibilità nell'intero ciclo di vita del prodotto. Questo impegno invita i partner industriali e i consumatori a prendere parte alla riorganizzazione del modo in cui le risorse vengono valutate, utilizzate e riutilizzate.”

Living Places Copenhagen

Nato dalla colleborazione tra lo studio Effekt Architects e Velux, il progetto è stato sviluppato con l'obiettivo di dimostrare come un approccio innovativo all'edilizia e agli edifici possa contribuire a risolvere alcune delle sfide globali in materia di clima e salute.

Living Places sviluppa tre prototipi di unità abitative replicabili caratterizzate da un'impronta di CO2 record e un clima interno di prima classe, realizzabili  a un prezzo che corrisponde a quello di mercato per una casa unifamiliare o per case a schiera in scala.

Luja (™)

Luja (™): è l'unico catetere intermittente compatto con tecnologia Micro-hole Zone, sia per uomo che per donna, progettato per svuotare completamente la vescica in un unico flusso libero, riducendo il rischio di IVU.

A differenza dei modelli tradizionali, che possono causare interruzioni del flusso e lasciare residui di urina, l'innovativa tecnologia Micro-hole Zone di Luja, con più di 50 microfori per le donne e più di 80 per gli uomini, consente lo svuotamento completo della vescica senza riposizionamenti.

Molten Salt

L’impianto di stoccaggio energetico a sali fusi (MOSS) di Esbjerg, in Danimarca, è il primo impianto al mondo a immagazzinare elettricità verde in sali di idrossido fuso a temperature fino a 700 gradi Celsius, contribuendo in modo significativo alla transizione energetica globale, un modo altamente compresso ed efficace per immagazzinare energia da vento e solare.

Trasformando l'elettricità verde in una forma immagazzinabile ad alta temperatura, MOSS fa progredire la tecnologia di accumulo dell'energia e supporta una rete energetica più sostenibile, diventando così un componente essenziale nel passaggio a soluzioni energetiche più pulite.