L'unione fa la forza
"Le nostre aspettative? Almeno 100mila visitatori". Così Donald Wich, amministratore delegato di Messe Frankfurt Italia, al secondo giorno di Ambiente.
Attese brillantemente superate al 7 febbraio, quando la fiera di beni di consumo (declinati nelle aree Dining, Living e Giving) ha chiuso i battenti registrando 154mila presenze, riprova numerica dell'efficacia del nuovo concept nel segno de l'unione fa la forza.
Prosegue Wich: "questo concept è stato reso possibile dal completamento dei lavori sull'intero quartiere fieristico, con l'entrata in funzione del padiglione 5. Siamo così riusciti a riunire sotto un unico tetto Ambiente e le rassegne a suffisso 'world', ovvero Christmas, Paper e Creativeworld, che avevano prima un appuntamento separato, creando una inedita sinergia tra tutte le fiere dei beni di consumo".
Certo è un flashback un po' straniante attraversare i padiglioni dedicati a Christmasworld mentre si punta alla hall 3.1 che ospita i marchi internazionali del table design.
Ma questo rende appieno il senso del mercato globale delle merci di cui la fiera, da sempre 'hub per l'internazionalizzazione delle aziende espositrici', è un fedele spaccato, oltre che un organizzatissimo riferimento per il Contract Business e il settore HoReCa.
Di qui i grandi numeri: 4.561 espositori da 170 Paesi hanno occupato l'intero quartiere fieristico su una superficie lorda di quasi 353 mila metri quadrati.
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Più design e lifestyle
"Questa edizione di Ambiente ha visto il riposizionamento di tutti gli espositori", spiega Donald Wich.
"Abbiamo posto in evidenza situazioni più legate al mondo del design, creando un ibrido tra i precedenti settori Dining e Living. Al padiglione 3.1 (progettato da Nicholas Grimshaw, ndr) sono stati riuniti i grandi brand internazionali del design.
Abbiamo dunque abbandonato una divisione un po' rigida e teutonica per settori merceologici o per materiali, a favore di letture più fluide, legate agli stili di vita.
Con un grande tema trasversale, ovvero la sostenibilità, espressa dalla messa in risalto degli espositori che operano privilegiando l'economia circolare e un modello produttivo etico".
E se la chiave di lettura sono gli stili di vita, in cui si ibridano tempi e luoghi del lavoro, non stonava la presenza di un nuovo settore espositivo, Future of Work.