C’è sempre un po’ di inevitabile narcisismo nel fare design. Specie se lo si fa con un marchio che porta il proprio nome. Alla base di ogni progetto c’è sempre la convinzione che un’idea, una forma o un oggetto possa migliorare il modo di vivere, abitare e fare le cose. Ed è naturale che dietro a questa convinzione ci sia, il più delle volte, una figura pronta a esporsi e a mettersi personalmente in gioco.

Quando incontri personaggi come Paola Lenti, ti rendi invece conto che anche una visione del design così netta, decisa e rigorosa come quella espressa dalla sua azienda possa nascere dalla discrezione e dal silenzio. Soprattutto, da un senso partecipato del progetto dove l’individualità scompare e dove la parola che prevale è “insieme”: l’insieme delle competenze che danno origine all’innovazione, ma anche l’insieme delle parti che definiscono la qualità dello spazio.

È proprio la ‘visione del tutto’ a rappresentare la nuova missione del marchio fondato da Paola Lenti negli anni Novanta – e gestito assieme alla sorella Anna – che di fatto ha rivoluzionato la concezione dei tessuti per gli arredi da esterni.

La sua passione per la ricerca le ha permesso di introdurre materiali sino a quel momento usati in ambiti completamente diversi (come la corda intrecciata) e di mettere a punto una gamma di colori specificamente studiati per l’outdoor, attribuendo a questo settore la cura prima riservata al mondo dell’interior.

Fatta questa ‘rivoluzione’, e ridefiniti i parametri estetici degli arredi destinati a terrazze e giardini, Paola Lenti ha deciso di rivolgere la sua attenzione allo spazio domestico nella sua globalità, secondo un approccio che non conosce distinzioni tra dentro e fuori e che, soprattutto, si propone di declinare alla scala dell’involucro architettonico la visione materica e cromatica che ne ha fatto un’indiscussa, per quanto schiva, trend setter del design.

“Oggi l’universo Paola Lenti”, spiega l’imprenditrice, “va oltre la ricerca tessile. Va anche oltre i singoli elementi d’arredo e si esprime attraverso una biblioteca di oggetti, colori e materiali pensati per dare coerenza agli spazi della casa. Non importa che i prodotti contenuti al loro interno appartengano al nostro catalogo.

È giusto che un ambiente domestico viva per stratificazioni e combinazioni di oggetti differenti. Quello che a noi interessa è dare una qualità estetica ai muri, ai pavimenti, al contesto nel suo insieme, offrire un servizio e proporre un senso del progetto che vada oltre quello puramente funzionale”.

Tessuti, metalli, ceramiche, marmi, legni: sono questi i vocaboli di un linguaggio che l’azienda oggi esprime con allestimenti scenografici capaci di far sognare con i loro sofisticati accostamenti di cromie.

Dietro la scelta di ogni materiale c’è un percorso di ricerca che Paola Lenti attua con l’istintività di un artista e, nello stesso tempo, con il rigore scientifico di un chimico che deve trovare la giusta formula per far funzionare tutto al meglio.

Il punto di partenza è sempre il materiale industriale, le cui prestazioni possono essere rigorosamente controllate e certificate, che viene poi nobilitato e reinterpretato attraverso il processo artigianale. Così è stato, per esempio, per Tela, il tessuto in rame presentato nei suggestivi spazi di via Orobia scelti per il FuoriSalone dello scorso aprile.

Una trama a doppio intreccio realizzata all’interno dei laboratori di Meda e poi finita nelle Officine De Castelli con speciali ossidazioni che donano al rame tonalità cangianti e mutevoli e fanno di Tela un’originale boiserie per impreziosire pareti o divisori spaziali.

Non è un caso che questo progetto nasca dalla collaborazione con un’altra azienda, leader della lavorazione dei metalli. Già da diversi anni la filosofia Paola Lenti prevede l’idea della partnership. L’obiettivo è sviluppare percorsi di ricerca congiunta da cui tutte le figure coinvolte possano trarre spunti di innovazione per la propria attività. Ma non solo.

Come ha dimostrato l’opera di riqualificazione dei Chiostri dell’Umanitaria, che per sei anni hanno rappresentato la sede espositiva di Paola Lenti nella settimana milanese del design, l’unione fa la forza e permette di proiettare il progetto in una dimensione di condivisione e permanenza che va ben oltre il senso utilitaristico del prodotto.

Testo di Maddalena Padovani

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Tessuti, legni, metalli, ceramiche e marmi compongono la biblioteca di materiali attraverso cui si esprime il progetto di Paola Lenti, come dimostrano i moodboard presentati ad aprile 2017 durante l’evento Accordi.
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Il letto Silent.
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I pannelli componibili Build.
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Il divano Move di Francesco Rota.
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I pouf Spezie e il tavolo Sciara, con piano in piastrelle di lava decorate in vetro, di Marella Ferrera.
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La sedia Adele e il tavolo Taol di Francesco Rota.