Da questo punto di vista il fronte sud di ogni costruzione presenta invece ampie aperture che, se permettono di godere delle viste del paesaggio, garantiscono alla luce di illuminare con generosità gli ambienti interni e di catturare le brezze locali fornendo una sufficiente ventilazione naturale.
Mentre permettono, durante i mesi invernali, di sfruttare al meglio la penetrazione solare e il riscaldamento passivo, parte di un generale progetto sostenibile che include anche l’uso della massa termica per il raffrescamento e il riscaldamento diretto prodotto da due ampi focolari a legna.
La massa termica (o inerzia termica) consiste nella capacità di un materiale di opporsi al passaggio del flusso di calore e di accumularne una parte, mantenendo, nello stesso tempo, una temperatura dell’ambiente interno omogenea, costante e confortevole, nonostante temperature esterne molto variabili.
Questo principio chiama in gioco i materiali impiegati, in questo caso mattoni per le murature portanti, pietra naturale per le pavimentazioni, legno per le travi dei soffitti e per gran parte degli arredi su disegno (anche recuperato dal taglio di alcuni pini necessariamente eliminati per fare spazio alle costruzioni) e terreno locale proveniente dallo scavo.
Le pareti in mattone sono state trattate con una sorta di intonaco velato creato con il terreno di scavo delle fondazioni lasciato in sito: “Abbiamo sperimentato più rosso, meno rosso, abbiamo provato diverse quantità di cemento”, afferma Barroso E la miscela ottenuta è stata strofinata a mano sui muri ottenendo una texture morbida e irregolare che caratterizza sia l’aspetto esterno, sia gli interni.