Di Valentina Croci

La ricerca del design contemporaneo è spesso caratterizzata da una sperimentazione molto empirica nei processi produttivi tradizionali sia di carattere artigianale che industriale. Mischiando le carte, ibrida i settori di produzione, alla scoperta di alterazioni inaspettate dei materiali o di difetti che diventano unicità. È una sperimentazione volta a far emergere le qualità intrinseche della materia.

Lavorare sul processo produttivo, al di là della mera funzione d’uso o della tipologia dell’oggetto, per far emergere le qualità inaspettate della materia è l’approccio che accomuna due progetti distanti: Alteration dell’olandese Kirstie van Noort e Magnetic Fields dell’olandese Tord Boontje, di stanza a Londra.

La prima vuole spingerci all’osservazione, a soffermarci sulle qualità tattili e visive del materiale. Vasi di porcellana realizzati a mano con più strati di colore sono sottoposti a una graffiatura meccanica controllata che asporta microstrati di materiale. La lieve differenza nello spessore degli strati, data dal fatto a mano, determina effetti superficiali disomogenei e variopinti che costituiscono la bellezza inaspettata del progetto.

Tord Boontje crea invece pattern attraverso il magnetismo. È un esperimento che il designer porta avanti da tre anni, cercando di rendere il processo controllato e scalabile. Si tratta di lastre di resina, o superfici coperte di resina, i cui ioni vengono polarizzati al passaggio dell’elettricità all’interno dei circuiti con cui sono a contatto. Il processo può essere applicato anche a strati sottili o tessuti come, ad esempio, in gommature di finissaggio nel tessile. Non si tratta di trattamenti superficiali, dunque, ma di pattern all’interno dello spessore, nella materia stessa. È per questo che i pannelli presentano una tridimensionalità inedita e una profondità misteriosa.

Una sorta di rivisitazione di processi produttivi tradizionali è anche il progetto Woven Songs (canzoni intessute), commissionato dallo Zuiderzee Museum, che mette insieme musica e tessitura. Lo studio anglo-olandese Glithero (Tim Simpson e Sarah van Gameren) ha ibridato i mondi lontani del tessitore Wil van den Broek e del costruttore d’organi Leon van Leeuwen attraverso l’osservazione delle due macchine. La meccanica dell’organo e quella dei telai del XIX secolo è infatti molto simile: entrambi sono comandati a mezzo di schede perforate che indicano i punti dove eseguire i buchi per inserire, in un caso, i pioli del telaio, nell’altro, per comandare le canne dell’organo. La scheda perforata di quest’ultimo è stata quindi utilizzata nel telaio jacquard per realizzare tessuti che diventano reliquia di un saper-fare in estinzione.

Materialism del duo olandese Mieke Meijer and Roy Letterlé investiga la relazione tra tecniche di lavorazione e materiali. Lo studio ha realizzato una serie di venti lastre piane di ceramica, vetro e metalli delle stesse dimensioni. Laboratori di ceramisti, vetrai e fonderie hanno trattato i diversi materiali con lavorazioni artigianali: i materiali sono stati sottoposti ad alte temperature per portarli allo stato plastico, poi colati in stampi aperti su un solo lato e infine sottoposti a gas o altri trattamenti di finissaggio. Si tratta di lavorazioni comunemente realizzate in ambito industriale ma che la manualità del processo applicato ha reso uniche. La forma stessa dello stampo svela le caratteristiche della materia, ad esempio le asperità tattili, che difficilmente sarebbero visibili utilizzando un processo produttivo più industriale.

Il riciclo è alla base anche del progetto The Fossils dell’israeliano Shahar Kagan. La collezione nasce nei posti più sporchi delle fabbriche di verniciatura a base poliuretanica, solitamente costrette a disfarsi, alla fine del ciclo produttivo giornaliero, dei colori aperti non più utilizzabili. Su richiesta del designer, le aziende hanno versato le rimanenze delle vernici all’interno di uno stampo appositamente costruito dove, in sei mesi, hanno preso forma blocchi di materia di 4,5 kg di peso. Una volta tagliati a fette o in volumi tridimensionali con macchine a taglio laser, questi hanno dato origine a strati che mostrano striature sempre differenti grazie alla molteplicità dei colori, agli effetti imprevedibili dati dall’accumulo, all’umidità e alla vetrificazione. Trasformata in pannelli, la vernice solidificata diventa il rivestimento per mobili in mdf.

Sughero, ma non come siamo soliti pensarlo. Il belga Cédric Etienne costruisce mattoni con granuli di sughero riciclato e pressato che vanno a comporre arredi. Il sistema modulare non richiede né viti né colle e ha quindi flessibilità e reversibilità massime. Il materiale sembra una versione più nobile dell’mdf e presenta un’inedita leggerezza, capacità acustica e isolante e un’ottima stabilità nel tempo. Corkinho risponde al principio del ‘cradle to cradle’, l’approccio progettuale che adatta alla natura i modelli dell’industria, valorizzando la compatibilità ambientale. Il progetto individua altresì nuove opportunità per l’industria del sughero portoghese che ha subito negli ultimi anni un forte arresto.

Il modus operandi della designer olandese Pieke Bergmans è proprio l’alterazione di processi produttivi esistenti per arrivare a esiti estetici inaspettati. È l’imperfezione controllata ciò che pervade i suoi progetti, tra cui Vapor: una serie di lampade in plastica soffiata. Alcune sono luci a sospensione alte sei metri e il materiale è così sottile da sembrare carta velina. Altre sono realizzate con una tecnica simile a quella del vetro soffiato ma, per le caratteristiche e le dimensioni degli estrusi, presentano una forma sempre diversa e incontrollabile. Così, parti più o meno spesse di plastica riflettono in maniera differenziata la luce interna.

 

Di Valentina Croci

gallery gallery
Magnetic Fields di Tord Boontje è una collezione di superfici e piani per l’arredo i cui pattern sono creati attraverso il magnetismo. I pigmenti della resina sono polarizzati da una superficie elettro-magnetica e danno vita a un particolare effetto olografico.
gallery gallery
Il progetto Woven Songs, commissionato dal Zuiderzee Museum di Enkhuizen, nei Paesi Bassi, allo studio Glithero, realizza tessuti utilizzando le schede perforate dell’organo al posto di quelle per i telai jacquard (Foto Petr Krejci).
gallery gallery
Il progetto Woven Songs, commissionato dal Zuiderzee Museum di Enkhuizen, nei Paesi Bassi, allo studio Glithero, realizza tessuti utilizzando le schede perforate dell’organo al posto di quelle per i telai jacquard (Foto Petr Krejci).
gallery gallery
Il progetto Woven Songs, commissionato dal Zuiderzee Museum di Enkhuizen, nei Paesi Bassi, allo studio Glithero, realizza tessuti utilizzando le schede perforate dell’organo al posto di quelle per i telai jacquard (Foto Petr Krejci).
gallery gallery
Il progetto Woven Songs, commissionato dal Zuiderzee Museum di Enkhuizen, nei Paesi Bassi, allo studio Glithero, realizza tessuti utilizzando le schede perforate dell’organo al posto di quelle per i telai jacquard (Foto Petr Krejci).
gallery gallery
Alteration di Kirstie van Noort è una collezione di ceramiche artigianali con diversi strati di smalto che vengono messi in evidenza da un processo di graffiatura della superficie Foto Raw Color).
gallery gallery
Alteration di Kirstie van Noort è una collezione di ceramiche artigianali con diversi strati di smalto che vengono messi in evidenza da un processo di graffiatura della superficie Foto Raw Color).
gallery gallery
Lo studio Mieke Mejer realizza più di venti pannelli in vetro, ceramica e metallo fuso. I materiali sono sottoposti a comuni lavorazioni in ambito industriale che la manualità del processo artigianale rende uniche e con effetti imprevedibili (Foto Raw Color).
gallery gallery
Lo studio Mieke Mejer realizza più di venti pannelli in vetro, ceramica e metallo fuso. I materiali sono sottoposti a comuni lavorazioni in ambito industriale che la manualità del processo artigianale rende uniche e con effetti imprevedibili (Foto Raw Color).
gallery gallery
Lo studio Mieke Mejer realizza più di venti pannelli in vetro, ceramica e metallo fuso. I materiali sono sottoposti a comuni lavorazioni in ambito industriale che la manualità del processo artigianale rende uniche e con effetti imprevedibili (Foto Raw Color).
gallery gallery
Per la collezione Fossil, Shahar Kagan utilizza i resti industriali delle vernici poliuretaniche bicomponenti. Le tinte vengono progressivamente versate in appositi contenitori, solidificate e infine tagliate per diventare lastre da rivestimento o oggetti tridimensionali.
gallery gallery
Per la collezione Fossil, Shahar Kagan utilizza i resti industriali delle vernici poliuretaniche bicomponenti. Le tinte vengono progressivamente versate in appositi contenitori, solidificate e infine tagliate per diventare lastre da rivestimento o oggetti tridimensionali.
gallery gallery
Per la collezione Fossil, Shahar Kagan utilizza i resti industriali delle vernici poliuretaniche bicomponenti. Le tinte vengono progressivamente versate in appositi contenitori, solidificate e infine tagliate per diventare lastre da rivestimento o oggetti tridimensionali.
gallery gallery
Corkinho di Cédric Etienne è una coll ezione di arredi composti da mattoni-pannell i in un materiale composito a base di sughero di scarto pressato. Gli elementi nascono da blocchi compatti che vengono sezionati.
gallery gallery
Corkinho di Cédric Etienne è una coll ezione di arredi composti da mattoni-pannell i in un materiale composito a base di sughero di scarto pressato. Gli elementi nascono da blocchi compatti che vengono sezionati.
gallery gallery
Corkinho di Cédric Etienne è una coll ezione di arredi composti da mattoni-pannell i in un materiale composito a base di sughero di scarto pressato. Gli elementi nascono da blocchi compatti che vengono sezionati.
gallery gallery
Corkinho di Cédric Etienne è una coll ezione di arredi composti da mattoni-pannell i in un materiale composito a base di sughero di scarto pressato. Gli elementi nascono da blocchi compatti che vengono sezionati.
gallery gallery
La collezione Vapor di Pieke Bergmans nasce da un processo di soffiatura dell a plastica simile a quell o del vetro. In un caso lo spessore esiguo del materiale rende la plastica leggera come carta velina; nell ’altro la deformazione degli estrusi dà vita a escrescenze mistilinee e traslucide.
gallery gallery
La collezione Vapor di Pieke Bergmans nasce da un processo di soffiatura dell a plastica simile a quell o del vetro. In un caso lo spessore esiguo del materiale rende la plastica leggera come carta velina; nell ’altro la deformazione degli estrusi dà vita a escrescenze mistilinee e traslucide.