Il progetto originario, firmato da Angelo Mangiarotti, Bruno Morassutti e Aldo Favini tra il 1956 e il 1958, ha segnato un vero e proprio passaggio epocale nelle modalità figurative e costruttive degli edifici di culto nel nostro paese.

L’architettura è caratterizzata dall’uso dei materiali che hanno sostenuto la rivoluzione del modernismo, quali il calcestruzzo, l’acciaio e il vetro e dalla coerenza e appropriatezza con cui sono stati accostati.

Il dominio delle tecniche, mirato più che al piacere dell’artificio al risultato compositivo, hanno generato un’opera capace di trascendere la sua datazione e imporsi a tutt’oggi per l’originalità e la carica innovativa della struttura di copertura in cemento armato precompresso e dell’iconico involucro in vetro traslucido.

Mentre all’esterno è tornato a risplendere il suo iconico involucro in vetro, all’interno, grazie alle moderne tecnologie ceramiche di Casalgrande Padana, è stata fedelmente riprodotta l’immagine della pavimentazione originale.

Casalgrande Padana ha contribuito alla realizzazione del delicato intervento di restauro come unico fornitore di prodotti ceramici, attraverso la messa in opera di mille metri quadrati di lastre in grès porcellanato, utilizzate per la pavimentazione della grande navata unica che caratterizza il singolare edificio ecclesiastico.

Le lastre ceramiche sono state prodotte secondo il formato originale di cm 14×28 adottato dai progettisti nel 1958, al fine di rispettarne rigorosamente il disegno di posa. Il mix design delle piastrelle è stato inoltre formulato appositamente per ricreare fedelmente la cromia degli elementi originali. Particolare attenzione è stata infine dedicata alla riproduzione della finitura superficiale, sia per grana sia per riflettenza.