Arper per il progetto Città di Treviso, Bailo 2021

Arper per il progetto Città di Treviso, Bailo 2021

 

Arper sostiene il progetto di completamento del Museo Bailo di Treviso, che ospita la collezione civica permanente delle opere di Arturo Martin, e di artisti suoi coevi della scuola trevigiana. Entro il 2021 la città avrà dunque un completo polo museale dedicato al Novecento.

Il museo, che occupa gli spazi di edificio rinascimentale un tempo adibito a convento, è stato inaugurato nel 2015 dopo ingenti lavori di ristrutturazione che hanno interessato principalmente la facciata e il chiostro cinquecentesco, su progetto di Studiomas architetti.

Lo studio di Padova ha ora completato il piano di restauro conservativo e ampliamento della struttura, intervenendo sul chiostro tardo ottocentesco e sugli ambienti al piano superiore. L’architetto Marco Rapposelli spiega: “raddoppiando la superficie espositiva, il percorso museale verrà esteso e rinnovato e sarà possibile completare la dotazione di servizi per il pubblico, come la caffetteria, avvicinando così ancor più il museo alla città”.

Il progetto Città di Treviso, Bailo 2021 è un esempio di collaborazione tra pubblico e privato, e di intelligente mecenatismo culturale. Commenta Claudio Feltrin, presidente di Arper: “volevamo dimostrare che fare impresa non significa solo garantire il funzionamento e la gestione di un’azienda, ma anche produrre ricchezza che ricada sul territorio.

Nonostante Arper esporti all’estero il 93% della propria produzione, è una realtà fortemente legata al proprio territorio. Treviso è uno scrigno che abbiamo l’obbligo morale di valorizzare attivando sinergie che vadano oltre il risultato economico. È impossibile vedere questi spazi, camminare lungo questi corridoi, senza immaginare come sarebbero se potessero esprimere appieno la bellezza che custodiscono.

Il Museo Bailo può così essere restituito alla città, perché la cultura e la storia sono le fondamenta della nostra identità e noi possiamo lavorare affinché la conoscenza diventi comune. La cultura inoltre è uno strumento fondamentale per sostenere l’economia della nostra regione. Abbiamo un patrimonio inestimabile, è nostro dovere valorizzarlo e imparare a comunicarlo al meglio”.

 

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