Preesistenze, costruzioni, nuove costruzioni. Il ri-uso del materiale urbano che modifica il tessuto e l’impianto architettonico di una città è sempre più attuale, soprattutto nelle grandi città dove si stanno recuperando e ridisegnando le periferie e i cosiddetti bordi urbani.

Ne hanno dibattuto Bernard Kohury, architetto libanese che nel suo percorso progettuale ha vissuto in maniera forte e drammatica il rapporto con le preesistenze in una Beirut devastata dalla guerra; Piuarch, studio la cui caratteristica è di lavorare sul costruito con interventi di vera e propria “chirurgia progettuale”; Park Associati che ha lavorato con alcuni progetti sulla ricomposizione architettonica dei bordi urbani.

L’architetto libanese Bernard Kohury ha raccontato la sua esperienza a Beirut a partire dal 1991, dall’era post bellica. In quegli anni Kohury completava i suoi studi e quando ha dovuto decidere di cosa occuparsi ha deciso di re-cuperare gli edifici destinati alla demolizione.

Un lavoro di evolving scares che ha permesso, in alcuni suoi progetti, di trasformare la drammaticità in uno sviluppo urbano nuovo. Conservando la memoria e tornando alle radici del progetto. Come nel caso del progetto per il Centrale a Beirut, ristorante recuperato da un edificio pubblico nel centro della capitale libanese in cui ricostruire è stato riconoscere il valore che un edificio ha avuto.

Per Piuarch, il contesto è sempre stato fondamentale: in ogni progetto l’architettura deve essere appropriata al luogo e confrontarsi con l’intorno. Francesco Fresa ha raccontato in questi termini anche la genesi dell’installazione Punti di Vista, nel Cortile d’Onore dell’Università in questi giorni: un progetto nel quale il riferimento sono state colonne, archi, struttura della Ca’ Granda proiettate in una dimensione contemporanea.

Perché l’architettura va guardata in un’ottica caleidoscopica, con punti di vista che cambiano continuamente e tengono conto non solo del luogo ma anche del patrimonio architettonico storico. Nel progetto Quattro Corti a San Pietroburgo il punto di riferimento è stato proprio il patrimonio architettonico storico della città: cortili interni, varietà cromatica degli edifici, massima luminosità degli interni, copertura articolata integrata al contesto urbano.

Filippo Pagliani e Michele Rossi (Park Associati), hanno esordito citando Marguerite Yourcenar: “Le città portano le stigmate del tempo, occasionalmente le promesse delle epoche future”. E hanno ribadito che il patrimonio costruito è una risorsa con cui confrontarsi, ripensando gli edifici anche sulla base di nuovi parametri, più attuali, come per esempio gli standard energetici.

Da queste premesse il loro progetto La Serenissima a Milano in via Turati, architettura modernista dei fratelli Soncini: l’edificio dialoga con le preesistenze (la vicina Ca’ Bruta) e mantiene l’impianto originale compreso il giardino a corte interno ridisegnato e conservato. Oppure Salewa Headquarter a Bolzano, che ha rivitalizzato una zona periferica della città. Il progetto per una azienda che lavora con la montagna e l’arrampicata non poteva che dialogare con l’ambiente (in questo caso il paesaggio) in modo corretto e produrre più energia di quanta ne consumi.

Storie diverse, progetti differenti ma simili e complementari nella ricerca di contaminazioni architettoniche sul costruito, nei quali il riutilizzo del manufatto urbano è diventato elemento di confronto.

 

Testo di Danilo Signorello – foto di Efrem Raimondi

 

gallery gallery
Bernard Kohury, Centrale, Beirut
gallery gallery
Park Associati, La Serenissima, Milano
gallery gallery
Park Associati, La Serenissima, Milano
gallery gallery
Park Associati, La Serenissima, Milano
gallery gallery
Park Associati, Salewa Headquarter, Bolzano
gallery gallery
Park Associati, Salewa Headquarter, Bolzano
gallery gallery
Park Associati, Salewa Headquarter, Bolzano
gallery gallery
Piuarch, Quattro Corti, San Pietroburgo
gallery gallery
Un momento della conferenza Ph. Efrem Raimondi
gallery gallery
Francesco Fresa Ph. Efrem Raimondi
gallery gallery
Filippo Pagliani Ph. Efrem Raimondi
gallery gallery
Matteo Vercelloni Ph. Efrem Raimondi
gallery gallery
Bernard Khoury Ph. Efrem Raimondi