La conferenza, focalizzata sul design, si è svolta presso la storica fornace veneziana Orsoni

Giovedì 18 ottobre si è tenuta Rilevanza ed evoluzione del colore, la terza e ultima conferenza del ciclo dedicato al colore organizzato presso Orsoni, la storica fornace veneziana che dal 1888 crea, con sapienza artigianale, smalti veneziani, ori colorati e mosaico a foglia d’oro 24k.

Dopo architettura e arte, la conferenza è stata dedicata al design: a colloquio con l’architetto e designer Giulio Cappellini e con la colour designer Vicky Syriopoulou sono intervenuti gli architetti Carlo Colombo e Carolina Suels in un dialogo moderato da Katrin Cosseta, giornalista di Interni.

 

Dopo i saluti iniziali di Sonia de Rossi, D&A Consultant, e Riccardo Bisazza, presidente di Orsoni, la conversazione è stata ispirata dal luogo stesso, la suggestiva (e immersiva) Biblioteca del Colore, che conserva più di 3.500 diverse tonalità e sfumature di smalti in pasta di vetro veneziano. Il progetto di restauro dell’antica fornace è stato curato dallo studio di progettazione DueBarraDue.

 

Vicky Syriopoulou ha posto l’accento su come il colore ci attiri prima della forma. “Prima percepiamo il colore e poi lo vediamo” afferma, portando come esempio il passaggio da rosso a indaco: il rosso arriva velocemente ai nostri sensi, mentre la percezione rallenta verso i colori più scuri.

È stata inoltre sottolineata l’importanza della neuroestetica, disciplina nata dalla fisica e dalla neuroscienza, che coinvolge le scienze cognitive e l’estetica per studiare i meccanismi neurali alla base della percezione estetica delle opere d’arte.

 

La colour designer ha poi invitato la platea ad osservare i quattro prodotti creati nell’ambito di Prisma Project, presentati in anteprima al Superloft 2018 allestito da Giulio Cappellini in occasione del FuoriSalone di Milano.

La materia forgiata nella storica fornace Orsoni è stata infatti oggetto di (re)interpretazione da parte di quattro giovani designer emergenti – Matteo Agati, Térence Coton, Gustavo Martini e Giulio Masciocchi – alunni dell’Istituto Marangoni, il cui art director è Giulio Cappellini.

Sono nati quattro progetti di design innovativi, sintesi di maestria artigianale veneziana e innovazione progettuale: una rivisitazione del classico, delle antiche tecniche di lavorazione bizantine, in chiave contemporanea e artistica. I colori degli smalti veneziani selezionati per le opere ne valorizzano l’estetica, diventando viva materia progettuale.

 

Carlo Colombo, architetto e designer, figlio di mobilieri brianzoli e scoperto dal talent scout Giulio Cappellini, ha raccontato dell’importanza del colore nel progetto architettonico. L’architetto Carolina Suels, nata a Caracas, laureata in Venezuela e specializzata a Milano, si occupa di ricerca nell’ambito dei materiali.

 

Giulio Cappellini ha sottolineato come il colore, scelto con grande libertà, abbia il ruolo di far evolvere gli spazi architettonici. Ha poi chiuso la conferenza affermando che non è più solo da guardare ma anche da toccare.

E quale miglior luogo per affermarlo se non all’interno della Biblioteca del Colore in cui il colore degli smalti veneziani è sostanza realeeredità materica, oltre che testimonianza dell’alto artigianato italiano.

Un luogo immersivo in tutti i sensiSuoni dalla Biblioteca è infatti l’inedito intervento realizzato da D20 Art Lab di Cà Foscari: una spazializzazione del suono che esalta la bellezza dell’ambiente e l’unicità del mosaico fatto a mano. Bertrand Duchaufour, profumiere di TecnicoFlor, ha invece ideato Tu m’emerveilles!, la fragranza della Biblioteca del Colore.