Artificial Intelligence versus Augmented Humanity: questo il titolo del primo incontro, tenutosi mercoledì 5 aprile, dei due in programma durante la Design Week milanese e che Audy City Lab dedica alla riflessione sull’intelligenza artificiale. Audi, co-producer della mostra-evento di Interni Material Immaterial, ha scelto l’antico Seminario Arcivescovile di Milano inaugurato da San Carlo Borromeo nel 1564 per ospitare i due talk serali e le installazioni elaborate sul tema da Yuri Suzuki, Ingo Maurer e Studio Lovegrove.
La preposizione ‘versus’ inclusa nel titolo del dibatto ha reso immediatamente esplicita la problematica posta ai relatori convocati: l’intelligenza artificiale favorirà la crescita dell’umanità o sarà un’insidia che arriverà a controllare le nostre vite?
Dopo l’introduzione di Gilda Bojardi, direttore di Interni, insieme a Fabrizio Longo, direttore di Audi Italia, la giornalista Monica Maggioni insieme a Timothy O’Connel di H Farm, esperto di sviluppo digitale, hanno interrogato James Fallon, professore emerito di Neuroscienze, Jakob Lange, architetto e partner di Big – Bjarke Ingles Group, Martin Micko, co-founder di SearchInk, Wally Pfister, regista del film ‘Trascendence’, Carlo Ratti, architetto e direttore del MIT Senseable City, Beppe Severgnini, direttore di Sette/Corriere della Sera, e lo stesso Longo.
Dalle differenti esperienze è emersa una visione molto articolata, che però conferma la comune convinzione che molto presto, prima di quanto immaginiamo, l’Intelligenza Artificiale condizionerà comportamenti personali e sociali, fino ad impattare sulla regolamentazione sociale, sull’evoluzione del lavoro, sui rapporti personali più intimi.
Un’avanzata che è impossibile interrompere, e che pone molti interrogativi profondi. Come l’uomo potrà controllare questo sviluppo è una sfida aperta, forse ‘la’ sfida’ madre degli anni che ci attendono. Con una certezza: un computer, benché sofisticato e potente, non potrà mai sostituirsi alle decisioni umane, almeno quelle morali, in cui a rispondere è la coscienza.
(Testo di Antonella Galli – Foto di Efrem Raimondi)