Per tre mesi, le grandi gallerie di Palazzo Farnese – magnifico simbolo del Rinascimento e capolavoro intatto dell’architettura del XVI secolo – saranno arredate dalle creazioni di designer francesi, realizzate in Francia e in Italia.

Disciplina estetica e industriale divenuta un canone universale che riguarda tutti i settori, il design è invitato a Palazzo Farnese a confrontarsi, per tutta l’estate, sotto volte di otto metri di altezza, con uno scenario storico.

Concepito come un progetto di arredo, quest’appuntamento è frutto dell’iniziativa dell’Ambasciatrice di Francia in Italia, Catherine Colonna.

Dopo una vasta selezione effettuata dai  consiglieri artistici, Isabelle Valembras e Pierre Léonforte, la scelta è stata istintivamente indirizzata verso forme audaci, colori forti, materie nobili il cui insieme compone un’unione altamente rappresentativa della creazione francese contemporanea.

Una creazione sostenuta dalla tradizione delle arti decorative, modellata, trasformata, sublimata, dal talento di una trentina di designer, architetti, arredatori, architetti d’interni di spicco osannati in tutto il mondo.

Disposto assecondando lo spazio delle tre grandi gallerie del primo piano di Palazzo Farnese, Design@Farnese  mostra realizzata con il sostegno dell’Institut français Italia – riunisce cinquanta pezzi firmati dall’élite del design francese, di tutte le generazioni, dai più esperti e celebri fino ai giovani talenti emergenti.

Samuel Accoceberry, Fabrice Ausset, Joran Briand, Christophe Côme, Christophe Delcourt, Noé Duchaufour-Lawrence, Olivier Gagnère, Christian Ghion, Philippe Hurel, Margaux Keller, Gaëlle Lauriot-Prévost & Dominique Perrault, Christian Liaigre, Jean-Marie Massaud, Bruno Moinard, Philippe Nigro, Jean Nouvel, Ora ïto, Nestor Perkal, Erwann Péron, Christophe Pillet, Pool/Léa Padovani & Sébastien Kieffer, William Sawaya, Eric Schmitt, Isabelle Stanislas, Hervé Van der Straeten: tutti hanno risposto con entusiasmo a quest’invito e con loro, il loro comparto, dai produttori agli orefici, dagli ebanisti agli industriali o ancora ai galleristi.