La lettura fatta da Antonio Syxty (regista teatrale e direttore artistico) di brani dal volume “Scritti di domenica” di Alessandro Mendini (Postmedia Books, 2016), ha rivelato come la scrittura dell’architetto e designer milanese “assume sempre una propria autonomia: non si sostituisce al progetto ma si fa progetto”, come ha spiegato Loredana Parmesani (critica e storica dell’arte) all’appuntamento organizzato da Interni presso la Sala Bertarelli del Castello Sforzesco di Milano.

“La domenica è il giorno in cui tutto sembra interrompersi, tutto appare sospeso e il frenetico tran tran quotidiano si placa”, ha continuato Parmesani. “La scrittura domenicale di Mendini si fa occhio antico e scava nell’apparenza delle cose. E’ il tempo in cui riflettere e dare forma, nella quiete di un giorno di riposo, a percorsi di progetto e scritture che si intrecciano.”

Ecco allora susseguirsi ricordi, aforismi, anedotti che raccontano passeggiate, viaggi, incontri, utopie, persone (Ettore Sottsass, Frank O. Gehry, Tomas Maldonado), che narrano “una storia che non è solo di progetto, di ricerca, di lavoro, ma anche di sentimenti, di amicizia, di vita”, ha spiegato Parmesani.

Una storia spesso intima e privata che racconta un Mendini meno conosciuto, ritratto nel divenire dell’esistenza quotidiana. Alla luce di questi scritti, la domanda se la domenica come giorno privilegiato esista ancora, trova una risposta. E la risposta, secondo Alessandro Mendini, è sì.

Testo e foto di Danilo Signorello

https://www.internimagazine.it/newsnativa/larchitetto-legge-larchitetto/

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Michelangelo Giombini (redazione di Interni) introduce Antonio Syxty e Loredana Parmesani.
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Antonio Syxty e Loredana Parmesani.
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Alessandro Mendini, presente tra il pubblico in sala.
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Antonio Syxty durante la lettura di "Scritti di domenica".
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Antonio Syxty e Loredana Parmesani.