Progetto architettonico Antonio Antorini
Progetto di interior design Carlo Colombo
Foto di Walter Gumiero
Testo di Danilo Signorello

L’architetto Antonio Antorini ha sempre fatto della ricerca della forma pura, delle geometrie precise, del rispetto della tradizione e dei richiami al razionalismo, i punti cardine della sua progettazione architettonica. Un’architettura essenziale e funzionale, giocata sulla lineare semplicità di forme e volumi. Anche questa villa, che domina dalle alture il lago di Lugano, è frutto di una poetica compositiva che ne identifica immediatamente la firma. L’edificio, che si sviluppa lungo un terreno scosceso su tre livelli (piscina, cantina, spa e zona ospiti con tre bagni; living e cucina; zona notte padronale e studio), più un interrato per i locali tecnici, è sorto attorno a un grande pino marittimo inglobato nel patio. Lo sviluppo radicale minimo di questa pianta maestosa non ha posto problemi di sorta e ne ha permesso l’integrazione all’interno della struttura architettonica.

La relazione con il paesaggio ha determinato del resto anche la scelta progettuale delle grandi pareti vetrate verso l’orizzonte del lago, che permettono agli ambienti interni di registrare il passaggio delle stagioni, i cambiamenti di luce, le ombre delle nuvole, il ticchettio della pioggia. Un’architettura pulita, trasparente, aperta sul paesaggio, tanto che è difficile riuscire a distinguere se sia il verde a entrare nell’edificio o se sia la casa che voglia allungarsi verso l’esterno rendendolo un ulteriore ambiente da abitare e da vivere. ’architettura degli interni è stata curata dall’architetto Carlo Colombo che ha saputo valorizzare spazio e luce, trasparenze e volumi geometrici, sottolineando spesso gli aspetti poetici del contatto con la natura.

Colombo ha saputo dare carattere e personalità a ogni ambiente, rispondendo alle esigenze di chi avrebbe abitato la casa. Il legno e la pietra dominano, il bianco è la tavolozza su cui lavorare, la luce diventa materia di progetto, l’acqua è l’elemento naturale che riprende all’interno (nella piscina dell’area fitness) l’elemento principe del paesaggio, il lago. Elementi e sensazioni che caratterizzano il suo stile personale. E il progetto, anche in questo caso, ha preso forma dal confronto, dal dialogo, dalla predisposizione empatica verso la committenza, punto di partenza di ogni suo lavoro insieme al rispetto e alla valorizzazione della location in cui si trova a progettare.

Il suo segno è fatto di forme pure e minimali, la sua preferenza è per materiali semplici come il vetro, il cemento, la pietra, il legno. Che ricorrono, in questa casa, nei parapetti vetrati del ballatoio, nella pavimentazione in wengè a tappeto su disegno, nelle scale tutte in legno, nella boiserie lignea della zona living o in quella in travertino della Spa, nella basaltina del patio, nel travertino che riveste vasca e bordo vasca nella piscina, nella parete in onice retroilluminato della cantina, nel blocco di marmo del caminetto cui fa da quinta scenica uno schermo di esili bacchette in ottone, un focolare posto al centro del grande salone dove si fondono insieme simbolicamente elementi naturali come la pietra, il metallo, il fuoco e il legno da cui la fiamma trae origine.

Anche gli arredi rivelano un design attento al rigore, alla qualità e alla cura del dettaglio, utilizzando ogni ambiente come uno spazio neutro in cui disporsi, insieme alle grandi tele artistiche a parete, nel modo più logico e conveniente. Il colore, la materia, la forma dei singoli pezzi di design sottolineano il progetto e quanto vuole trasmettere, riconducendo ogni singolo spazio a un modello di silenziosa eleganza.

 

Foto di Walter Gumiero
Testo di Danilo Signorello

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All’esterno, la scala in pietra basaltina che scende verso l’abitazione bordata da verde ornamentale.
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Il volume bianco in cemento armato, a sinistra, è sorto intorno al grande pino marittimo che ora occupa la parte centrale del patio
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La passerella di collegamento della zona notte al primo piano. Aria, luce, spazio sono scanditi dal contrasto tra il wengè a pavimento e il candore delle pareti.
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Il camino al centro dell’area living, realizzato su disegno di Carlo Colombo, è in marmo con struttura verticale in bronzo: una serie di bacchette in ottone fungono da quinta scenografica a marcare la separazione dallo spazio vicino. Il pouf capitonné in primo piano è di DePadova.
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Il ballatoio della zona notte padronale affacciato sul living: i parapetti vetrati conferiscono continuità ai due ambienti senza creare una cesura netta. Divani Royal di Giorgetti, lampadario a sospensione Modo Chandelier design Jason Miller per Roll&Hill. Sullo sfondo, lampade Sky Garden di Flos by Marcel Wanders e poltroncine Diana di Giorgetti disegnate da Carlo Colombo
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La wine cellar su disegno di Carlo Colombo è valorizzata dalla parete di fondo: una lastra di onice di spessore minimo retroilluminata. La boiserie lignea è in wengè.
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La zona fitness con piscina (5x14 metri) su disegno e mini idromassaggio con le vetrate aperte sul lago. La boiserie a parete è in travertino come pure la pavimentazione e il rivestimento vasca. Tavolino Dama di Poliform.
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Un altro scorcio della piscina: l’acqua riflette il verde circostante quasi invitando la natura ad entrare in casa. I lettini sono su disegno di Carlo Colombo.
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Un bagno in travertino con pavimento in wengè: arredi e rubinetteria di Antonio Lupi disegnati da Carlo Colombo.