Ispirati dai fotogrammi di una scena emblematica del film La notte (1961) di Michelangelo Antonioni, Aldo Parisotto e Massimo Formenton hanno progettato un padiglione che intende evocare, attraverso una micro-architettura, la straordinaria capacità del regista di smaterializzare i luoghi, di creare smarrimento e sorpresa, generando riflessione.

L’installazione rievoca l’ambiente in cui si svolge un celebre dialogo del film tra Marcello Mastroianni e Monica Vitti (la scena “Giovanni tra presenza e assenza”), che viene proiettata all’interno del padiglione. L’atmosfera è in bianco e nero, come il film di Antonioni.

Una struttura in acciaio (di Eurometal) fa da scheletro ad un guscio di pareti in vetro specchiante che creano continui giochi di riflessi ed echi visivi. Materiali più tattili e materici vestono gli interni: una boiserie in legno bruciato che ricopre la parete (di Italcom), i pavimenti in marmo giocano con i contrasti (di Laboratorio Morseletto).

L’installazione interpreta in chiave contemporanea il concetto della stanza del vuoto o del silenzio: un ambiente che acquista significato grazie ad una o più presenze umane. Figure che affiorano come fantasmi, mettendo in relazione interno ed esterno, luci ed ombre, reale e riflesso. Grazie alla contaminazione tra le discipline, i confini si fanno labili e impercettibili e vengono così superati dallo sguardo contemplativo.

 

Progetto: Parisotto+Formenton Architetti

Project Management: Riccardo Bastiani

Progettazione: Rudy Zambon, Andrea Merlo. Sicurezza: Cesare Vago

Realizzazione: Italcom, Laboratorio Morseletto

Con Eurometal, Piavevetro, Tecnovision

Luci Light Contract

 

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La stanza del vuoto
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Parisotto+Formenton Architetti (ph. Mads Mogensen)