Gerhard Richter risponde all’Annunciazione di Tiziano nella cornice di Palazzo Te

Palazzo Te, Mantova

dal 7 ottobre 2018 al 6 gennaio 2019

 

Gerhard Richter risponde, ancora una volta, all’Annunciazione di Tiziano.

Il grande pittore tedesco, uno dei più rilevanti protagonisti della scena contemporanea, ha deciso di offrire una rielaborazione del suo rapporto con la pittura di Tiziano e con il tema dell’Annunciazione in una mostra concisa e preziosaTiziano/Gerhard Richter. Il Cielo sulla Terra, a cura di Helmut Friedel, Marsel Grosso e Giovanni Iovane – allestita a Palazzo Te a Mantova.

Era il 1972 quando, durante una visita alla Scuola Grande di San Rocco a Venezia, Richter riconosce in Tiziano una qualità che rende arte un’opera d’arte, e decide di copiare il quadro veneziano.

Da allora il dialogo con l’antico maestro cadorino resta come un’ispirazione e un’intonazione di fondo del lavoro di Richter, che periodicamente sente il bisogno di tornare su questa segreta fonte.

La Fondazione Palazzo Te ha proposto al grande artista tedesco di raccontare questo dialogo intimo e di lungo corso, proprio a partire da due capolavori di Tiziano: l’Annunciazione  di S. Rocco e quella conservata al Museo Nazionale di Capodimonte.

Gerhard Richter ha risposto con generosità e personalmente a questa proposta, elaborando un percorso di 17 opere, direttamente uscite dal suo studio, con le quali, con delicatezza e per allusioni, racconta una storia, tutta giocata sul segreto della visione.

 

Una mostra a più voci, in cui Richter si racconta, in cui due Annunciazioni di Tiziano sono presentate con alcuni lavori preparatori e in cui l’architetto Piero Lissoni, con Lissoni Associati e Graphx, ha curato l’allestimento e il progetto grafico per accompagnare questo incontro tra due artisti simbolo del proprio momento storico e culturale.

 

Per mettere in scena questo dialogo a distanza, connotato dalla potenza del colore e della pennellata dell’arte di entrambi, in un luogo altrettanto potente, Piero Lissoni ha pensato a un allestimento e una grafica dominati da semplicità e silenzio.

Il progetto espositivo, molto lineare, ma curato nei dettagli, si avvale di tecnologie avanzate e materiali innovativi, limitandosi a costruire la narrazione del dialogo tra le opere stesse in una cornice attenta alle proporzioni e rispettosa del contesto.

 

I pouf Cup di Manerba, design Raffaella Mangiarotti, collocati in alcune delle sale espositive, invitano a una convivialità inedita e informale, per condividere il segreto della visione.

Tutti i prodotti dell’azienda mantovana sono ideali per l’ufficio contemporaneo così come per arredare e ispirare spazi pubblici di connessione e condivisione.

Manerba, da tempo sensibile al mondo dell’arte e impegnata nella promozione di iniziative culturali, conferma così il profondo legame con il proprio territorio.

 

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Foto Gian Maria Pontiroli
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